«Piscina di via Circonvallazione da ampliare»
MESTRE. Il progetto della nuova piscina di Marghera in via delle Macchine con la vasca da 25 metri, approvato dalla giunta Brugnaro fa contenta la comunità e la Municipalità di Marghera che attendevano da anni, a suon di petizioni, un impianto per il nuoto nella parte sud della città. Ma lascia per strada anche delle insoddisfazioni. Come quella del sogno sfumato di una vasca da 33 metri, di cui si era parlato anche in consiglio comunale nella precedente legislatura, e che è sfumato definitivamente ora che si è scelto una vasca da 25 metri più quella piccola per i bambini. Lo ricorda la Mestrina, la società di pallanuoto che quest’anno per il campionato di serie B dovrà tornare andare a giocare a Padova. «Speravamo di poter vedere realizzata la piscina di 33 metri a Marghera ma così non è stato. Nonostante anche il Coni e la Federazione ci abbiano aiutato proponendo anche soluzioni di impianti che con ponteggi mobili potevano passare dai 25 ai 33 metri. Per noi la storia si ripete: già 25 anni fa la piscina di via Circonvallazione doveva ospitare una vasca da 33 metri e poi non se ne è fatto nulla. Ma noi non demordiamo e andiamo avanti nel ribadire che la provincia di Venezia e Mestre meritano un impianto natatorio dove disputare le gare di pallanuoto. Grazie alle olimpiadi, gli iscritti oggi sono oltre 130. Tutti giovani che fanno fatica, con le loro famiglie, e che meritano un impianto degno dove giocare», ricorda Giorgio Pagan, consigliere e presidente onorario della Mestrina. La società ha ribadito la richiesta mercoledì in un incontro con il delegato allo Sport del sindaco, Paolino D’Anna e il direttore del settore, Maurizio Carlin. Se la nuova piscina di Marghera non arriverà ai 33 metri, dicono dalla Mestrina, allora perché non ampliare l’impianto di via Circonvallazione «che è già predisposto per i 33 metri, con una copertura che può ospitare l’ampliamento della vasca? Noi chiediamo alla amministrazione di confrontarsi con noi su questo tema anche in previsione della nascita in via Olimpia della cittadella dello sport che riqualifichi palazzetto Ancilotto, campi da tennis e impianto natatorio», spiega Pagan. Dall’amministrazione comunale, lascia aperta la porta al dialogo il delegato consigliere D’Anna. «Non intendiamo illudere nessuno ma un confronto su questo tema e possibile e intendiamo portarlo avanti», spiega il consigliere. In primis servono fondi, magari attingendo al Coni o all’Europa. Vedremo.
Mitia Chiarin
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia