Piazzale Roma, stop ai bus si arriverà solo in tram

Un obiettivo che Actv conta di raggiungere gradualmente dall’estate 2014 Accordi con le scuole per modulare gli orari dei mezzi e favorire gli studenti
Di Mitia Chiarin

Il futuro del trasporto pubblico in terraferma sarà fatto di meno autobus. La gente si lamenta ancora dell’onda lunga dei tagli alle linee, iniziati due anni fa e proseguiti con le riduzioni di servizi a Noale e nel Miranese. Bus sovraffollati nelle ore di punta e tanto malcontento. Ma dal 2014 con l’entrata in funzione a regime del tram, il trasporto vivrà una autentica rivoluzione.

Niente corse potenziate. A quanti chiedono corse rafforzate in risposta a bus sovraffollati che paiono “carri bestiame”, Seno ricorda che «solo il 35 per cento del costo del servizio è pagato dal biglietto da 1.30 euro che viene pagato dai cittadini e che la divisione bus di Actv nel 2012 ha perso qualcosa come 22 milioni di euro». E poi ammette: «Se si vuole potenziare alcune linee di bus, volenti o nolenti, dobbiamo togliere da altre parti». Insomma, la coperta è cortissima «per il drammatico effetto dei tagli regionali. Aggiungere corse è impossibile, possiamo solo rimodulare gli orari».

La rivoluzione del tram. Dal prossimo anno vedremo ancora meno bus in circolazione. Entro l’estate 2014, con l’entrata in funzione delle linee per Marghera, prima, e per Venezia, poi, si toglieranno autobus per lasciare spazio al tram (da 800 posti su quattro vagoni) nei collegamenti con Venezia. «Un certo numero di bus vengono tolti. Vorremmo arrivare a togliere tutti i bus a piazzale Roma».

Trentacinquemila pendolari. Novità che avranno un impatto su 35 mila passeggeri che ogni giorno usano i mezzi in andata e ritorno per andare da Mestre a Venezia. I bus delle linee extraurbane si attesteranno su piazzale Cialdini, oggi landa desolata, e la gente dovrà abituarsi a scendere e attendere il tram per Venezia. In termine tecnico sono le “rotture di carico”. Fondamentali, spiega Seno, diventeranno le coincidenze con gli orari che dovranno essere rivisti. «Non possiamo pensare che succeda quel che viene segnalato oggi: bus che partono senza aspettare le coincidenze con l’ultima corsa del tram delle 22.30. Dovranno tenerne conto tutti, dagli utenti a chi redige gli orari agli autisti».

San Basilio. E dal 2016 con l’arrivo del tram a San Basilio, continua a spiegare l’ad di Actv, «si cambierà ancora. L’impatto sarà notevole non solo sul trasporto su gomma ma anche sul trasporto acqueo, spostando collegamenti sulla Marittima».

Corsie riservate. Un trasporto pubblico puntuale necessita anche di corsie riservate, per muoversi nel traffico della terraferma evitando gli ingorghi. A Padova il tram conta sul 40 per cento delle corsie riservate, a Mestre siamo ad un misero 10 per cento. Tema, questo, che sta a cuore ai vertici di Actv: «Ne abbiamo discusso all’interno dell’accordo del 2 agosto. Non servono solo corsie preferenziali, ma anche golfi (ovvero spazi di fermata) in cui fermare i mezzi se l’autista, come vogliamo, deve fare i biglietti a chi sale a bordo come per la linea per l’aeroporto. Se il bus si ferma in strada è il caos», dice Seno. «Ma qui entra in campo l’attività di Avm e interventi sulla mobilità sostenibile che sono scelte politiche», continua. I problemi sono molti, anche culturali. Avm fa però i conti con lo scarso utilizzo degli scambiatori del “Parcheggia e vai”.

Poli scolastici. Necessarie, aggiunge Luca Scalabrin, anche intese con le scuole per organizzare bene i servizi scolastici. «Stiamo girando per le scuole per creare intese anche nell’extraurbano, magari prevedendo corse che facciano tratti urbani e che si autofinanzino con il costo dei biglietti». Vedremo.

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