Piazza Ferretto, palazzo ai F. S. ora l’asta è sotto la lente della Procura

Relazione del curatore fallimentare. Nella società acquirente, la Segim, c’era F. S. arrestato per reati fiscali

Foto Agenzia Candussi/ Furlan/ Mestre/ Palazzo Piazza Cesare Battisti 17/Foto edificio/ Nella foto il palazzo visto da Piazza Ferretto
Foto Agenzia Candussi/ Furlan/ Mestre/ Palazzo Piazza Cesare Battisti 17/Foto edificio/ Nella foto il palazzo visto da Piazza Ferretto



Il caso del palazzo di Piazza Ferretto con vista sul duomo di San Lorenzo acquistato dalla famiglia F. S. attraverso la società Segim finisce ora sotto la lente d’ingrandimento della Procura.

Relazione in procura

Una relazione che riassume tutta la procedura d’acquisto dell’edificio di Piazza Ferretto, comprato a un’asta fallimentare per 1 milione e 90 mila euro, è stata inviata nei giorni scorsi alla procura di Treviso - poiché l’asta riguardava il tribunale fallimentare di quella città - dal curatore fallimentare, il commercialista Massimo Roma, affinché la procura possa accertare la presenza o meno di elementi utili all’inchiesta condotta dalla procura di Venezia e che coinvolge F. S. l’imprenditore arrestato lo scorso marzo con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata a reati fiscali.

arresto e sequestri

Come si ricorderà F. S. era stato arrestato con l’accusa di aver riciclato denaro per oltre un milione di euro della cosca ’ndranghetista Grande Aracri che, attraverso i fratelli Bolognino, aveva esteso i suoi affari in diverse province venete, Veneziano incluso. Le numerose quote societarie di F. S., comprese quelle possedute indirettamente nella Segim, sono state poste sotto sequestro già a gennaio dal giudice per le indagini preliminari. L’asta fallimentare, a valle del fallimento della Rosso Veneziano srl di Mogliano Veneto, è precedente sia al sequestro delle quote possedute da F. S. (avvenuto, come registrato dalla Camera di commercio, a gennaio) che all’arresto di F. S..

L’asta del palazzo

Il commercialista trevigiano curatore fallimentare dell’asta non poteva quindi sapere chi si trovava di fronte, e che di lì a poche settimane uno dei soci della Segim sarebbe stato arrestato. Tuttavia nelle scorse settimane, dopo aver appreso dell’operazione e dopo aver ricondotto il nome della Segim all’asta fallimentare di cui era stato curatore, Roma ha probabilmente ritenuto che fosse il caso di informare, con una relazione, la procura della sua città. La quale ora potrebbe decidere di girare la segnalazione alla procura veneziana e al pubblico ministero Paola Tonini, titolare dell’inchiesta. La famiglia F. S., attraverso la Segim, ha deciso di comprare il palazzo che si estende tra piazzetta Battisti e piazza Ferretto, per realizzarne degli alloggi turistici. Un edificio composto da 7 unità immobiliari, per una superficie totale quasi mille metri quadrati, con locali che vanno dai 45 ai 223 metri quadrati. E per il quale è contemplata la possibilità del cambio d’uso.

Società e affari

La famiglia F. S.è operativa in diversi settori: con la Segeco (ora diventata Se.Ge.Co) nelle costruzioni del settore ferroviario, con la Segea, in quello del turismo. La Segea infatti è la società cui fanno capo Palazzo Giovannelli a Venezia, affacciato sul Canal Grande, e il Park Hotel Bolognese Villa Pace di Preganziol. Società di cui, fino al suo arresto, F. S. era considerato l’amministratore di fatto. Negli ultimi mesi la Segea non aveva messo nell’obiettivo solo il palazzo di Mestre.

Il palazzo del Tar

Nel mirino della Segim c’era infatti anche Palazzo Gussoni Grimani a Cannaregio, attuale sede del Tar Veneto. Lo stesso giorno in cui F. S.veniva arrestato dalla procura, la Regione apriva la busta con l’offerta da 10 milioni e 130 mila euro per il cinquecentesco palazzo sul Canal Grande inviata a fine febbraio dalla Segim. La Regione ha quindi deciso di sospendere l’asta e di inviare una segnalazione alla procura di Venezia. Una lettera nella quale la Regione chiede anche come debba comportarsi rispetto all’asta. «Per il momento è ancora tutto congelato», fanno sapere dalla Regione, «siamo in attesa di un chiarimento da parte della Procura». —


 

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