Personale, gestione diretta per il Fatebenefratelli

L’ipotesi dei religiosi dopo le proteste dei dipendenti della cooperativa Kcs San Camillo, oggi assemblea dei lavoratori in vista della cessione a Villa Salus
----- Original Message ----- From: lisa.derossi@libero.it To: n.pellicani@nuovavenezia.it Sent: Tuesday, February 22, 2011 4:38 PMSubject: fotoHo problemi con il server, te le devo mandare una alla volta... - L'ospedale San Camillo
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Giorni di fermento nelle strutture sanitarie religiose della città. Da un lato per la cessione dell’ospedale San Camillo - agli Alberoni - che dovrebbe andare a Villa Salus.

Dall’altro per il possibile cambio di rotta all’istituto Fatebenefratelli dove i religiosi potrebbe decidere di mettere fine all’esperienza di affidare con appalto esterno la gestione della casa di riposo. All’istituto di Fondamenta Madonna dell’Orto lo scorso 26 aprile - come conseguenza del fallimento della procedura di raffreddamento tentata dalla prefettura - c’era anche stato lo sciopero del personale dipendente della cooperativa Kcs che, per protesta contro il trattamento della cooperativa, si era presentato con un nastrino nero attaccato al braccio, in segno di lutto. Al centro delle rivendicazioni l’applicazione del contratto di lavoro per gli operatori socio sanitari della struttura, che rivendicano il diritto a una qualifica superiore, con relativo stipendio, pari a quello che ricevono i colleghi che operano in corsia, nello stesso ospedale. Per questo il 26 aprile avevano incrociato le braccia, anche se si era trattato di uno sciopero virtuale dal momento che il personale che Kcs aveva “comandato” - il personale minimo garantito per gestire la struttura pur in presenza dello sciopero - era esattamente quello previsto in una giornata normale di lavoro. Episodio che ha aperto una serie di interrogativi sull’organizzazione del lavoro. Non a caso l’altro ieri la direzione della cooperativa e la direzione del centro Fatebenefratelli hanno ricevuto una lettera in cui Piero Polo, Uil, chiede loro: «Se l’organico presente tutti i giorni è quello previsto come in caso di sciopero, quale è il personale in condizioni di normalità?». Per il 15 maggio è prevista una nuova assemblea del personale, in vista delle decisioni che prenderà il Fatebenefratelli, dal momento che i religiosi di San Giovanni di Dio starebbero valutando di passare a una gestione diretta anche della casa di riposo, come già accade per il piano terra e i primi due piani, dove ci sono i reparti dedicati alla riabilitazione e l’hospice. Da oltre tre anni infatti la cooperativa Kcs gestisce in appalto il terzo e quarto piano della casa di riposo di Venezia, con quasi 50 ospiti. Ipotesi che sarà discussa nell’assemblea del prossimo 15 maggio. Nell’altra struttura religiosa di Venezia, il San Camillo, l’assemblea dei lavoratori è invece prevista per oggi. I rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil incontreranno i lavoratori dell’ospedale gestito dai Camilliani in una prima assemblea, convocata in tarda mattinata e in una seconda, nel primo pomeriggio. Al centro del confronto la trattativa aperta per il passaggio dell’ospedale e della casa di riposo Stella Maris. I camilliani stanno trattando con Villa Salus, pronta a prendere la gestione dell’ospedale, che verrebbe comprato da un fondo finanziario coinvolto nell’operazione proprio dall’ospedale del Terraglio. La casa di riposo, compresa nella vendita - stando agli accordi fino a oggi noti - potrebbe poi essere gestita da una cooperativa. Per l’operazione di compravendita manca però l’ok del Vaticano, in particolare da parte della Congregazione degli Istituti di vita consacrata cui fanno riferimento i padri camilliani. La congregazione è presieduta dal prefetto, Cardinale João Braz De Aviz.

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