Perde un occhio, Ecolando paga 67.200 euro

FOSSÒ. Una scheggia di ferro era finita nell’occhio e l’operaio aveva perso la vista. Ora per quell’incidente la giudice del lavoro di Venezia Paola Ferretti ha condannato la Ecolando di Fossò a pagare 67.200 euro all’operaio. Una cifra, questa, che va a sommarsi agli 83.800 euro già pagati dall’Inail, per un totale di 151mila euro.
L’uomo lavorava dal 2009 per conto della cooperativa Emmegroup in qualità di operaio generico addetto al carico e scarico dei bilici carichi di rifiuti alla Ecolando Servizi Ecologici di Fossò. L’infortunio era avvenuto il 12 novembre 2010: eseguendo l’ordine impartitogli dal capo area di Ecolando di aprire i ganci incastrati per la sporcizia che chiudevano il lato posteriore di un container usando un martello, l’operaio era stato investito da una scheggia di ferro che gli era finita in un occhio, facendogli perdere la vista.
Ecolando aveva negato ogni responsabilità nell’infortunio, sostenendo di non aver intrattenuto alcun rapporto di lavoro né con l’operaio, né con la Emmegroup e quindi chiedendo il rigetto del ricorso e comunque chiamando in causa la compagnia assicuratrice. Costituendosi in giudizio, Ecolando aveva addebitato l’incidente, si legge nella sentenza, «al comportamento la poco prudente e negligente del ricorrente, il quale aveva il divieto di utilizzare le attrezzature della committente e si era posto volontariamente in una situazione rischiosa compiendo un’attività esorbitante i limiti delle proprie mansioni, e comunque alla responsabilità del suo datore di lavoro». La giudice ha riconosciuto la responsabilità di Ecolando quale committente della cooperativa Eurogroup per violazione delle norme antinfortunistiche. In altre parole, era Ecolando a dover assicurare al lavoratore tutti i dispositivi di protezione individuale necessari proprio per ridurre al minimo il rischio di incidenti sul lavoro. La sentenza potrà essere impugnata in appello. (ru.b.)
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