«Per superare il problema nuove formule di condhotel»
JESOLO. Da alberghi a grattacieli, da grattacieli di nuovo ad alberghi. Parliamone. Il presidente dell’Associazione jesolana albergatori, Alessandro Rizzante, ora invita gli operatori del turismo e gli amministratori a riflettere seriamente sul futuro dell’ospitalità a Jesolo, come in Europa, perché oggi siamo nell’area della globalizzazione e ogni idea o esperimento viaggia a velocità della luce.
Proprio Jesolo potrebbe essere apripista per un nuovo modo di concepire la vacanza. «Penso ai turisti di oggi», dice il lungimirante Rizzante, «che prenotano per pochi giorni, più volte all’anno, chiedono camera e prima colazione e basta. Il tempo della mezza pensione è tramontato, ed è stato in passato la nostra forza, quando le famiglie o le coppie arrivavano per lunghi soggiorni in cui vivevano l’albergo intensamente, come parte fondamentale della vacanza. Oggi ci vogliono formule nuove e quindi anche studiare come utilizzare al meglio grattacieli e torri sorti al lido in questi anni è fondamentale. Penso per esempio alle nuove formule dei condhotel».
È arrivata anche in Italia la formula del “condhotel”. Il proprietario di un albergo vende una stanza dotata di cucina, quindi autonoma e indipendente, e chi la compra può fruirne in modo esclusivo per le vacanze estive o le ferie natalizie. Nei periodi “morti” può metterla in affitto, affidandone l’incarico al gestore dell’albergo, con cui poi dividerà gli incassi. Una formula diffusa negli Stati Uniti: 50 mila solo in Florida, i condhotel arrivano anche in Italia, contemplati nello “Sblocca Italia”. La norma li definisce esercizi alberghieri aperti al pubblico, a gestione unitaria, composti da una o più unità immobiliari nello stesso Comune o da parti di esse, che forniscono alloggio, servizi accessori ed eventualmente vitto, in camere destinate alla ricettività e, in forma integrata e complementare, in unità abitative a destinazione residenziale, dotate di servizio autonomo di cucina, la cui superficie non può superare il 40% della superficie complessiva dei compendi immobiliari interessati. «Ci sono queste nuove formule», continua Rizzante, «e altre di albergo diffuso che potrebbero davvero fare al caso nostro».
Chi ha suggerito una nuova destinazione ai grattacieli di Jesolo che non vendono, o vendono poco, è Giorgio Pomiato, leghista, tra i primi a credere nella Jesolo in stile Miami, da sempre adoratore della Torre Aquileia in piazza Internazionale. «Era ed è magnifica», spiega, «ma tra la crisi del mercato e le modifiche della domanda, ha attraversato un momento difficile fino ad arrivare all’asta dei 43 appartamenti. E allora trasformarla in un albergo speciale sarebbe una grande idea. Non necessariamente un albergo classico. Penso a un apparthotel, o albergo diffuso. Lo stesso potrebbe valere anche per altre strutture e costruzioni che non stanno vivendo una bella situazione dal punto di vista finanziario. I turisti che vogliono un appartamento lo prendono, per una settimana, due, un mese. Possono soggiornare in un grattacielo nel cuore del lido, godere di una vista stupenda, ed essere come in un hotel con tutte le comodità».(g.ca.)
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