Per la morte di Vogel è l’ora del processo

Rito abbreviato per tre piloti Actv e un taxista, ordinario per il gondoliere: sinora pagato alla famiglia un milione di danni
Di Roberta De Rossi
Interpress/Mazzega Vitucci Venezia, 17.08.2013.- Incidente mortale in Canal Grande, Vaporino della linea 1 sperona una gondola con quattro turisti tedeschi.- Nella foto subito dopo l'incidente, la moglie sostiene la testa al marito
Interpress/Mazzega Vitucci Venezia, 17.08.2013.- Incidente mortale in Canal Grande, Vaporino della linea 1 sperona una gondola con quattro turisti tedeschi.- Nella foto subito dopo l'incidente, la moglie sostiene la testa al marito

Avrà inizio il 12 maggio il processo per la morte del turista tedesco Joachim Vogel, colpito il 17 agosto 2013 in pieno petto dalla poppa di un vaporino Actv in retromarcia, mentre si trovava con la famiglia a bordo di una gondola ferma al pontiletto del Magistrato alle Acque, proprio per il gran caos nel traffico acqueo che gravava sotto il ponte di Rialto. Omicidio colposo e lesioni (rimase ferita anche la figlia più piccola) le accuse dalle quali sono chiamati a difendersi i cinque indagati: tre piloti Actv, un taxista e un gondoliere.

Ieri, davanti alla giudice per le udienze preliminari Roberta Marchiori, hanno avanzato richiesta di rito abbreviato i legali di Manuele Venerando (il pilota al timone del battello che ha colpito Vogel), dei suoi colleghi Riccardo De Ambrosi e Fabio Zamboni (al comando degli altri due mezzi Actv in transito) e del tassista Franco Ambrosi. Il gondoliere Daniele Forcellini - quel giorno, in transito in mezzo al Canal Grande - non ha sinora avanzato richieste di riti alternativi.

Il processo avrà, dunque, inizio il 12 maggio - il rito abbreviato prevede uno sconto di un terzo della pena, in caso di condanna, in cambio di un processo più celere - quando la giudice Marchiori deciderà anche sul rinvio a giudizio del gondoliere.

La famiglia. «Speravo in un abbreviato per tutti i coinvolti», osserva l'avvocato di parte civile Lorenzo Picotti, che rappresenta la moglie e i tre figli di Vogel, «per chiudere il più rapidamente possibile questa vicenda. Se si dovrà andare in aula lo faremo, ma la cosa drammatica è che la vedova Vogel sarà costretta a venire a testimoniare e dovrà rivivere, nel racconto, quella tragedia che ha cambiato la sua vita e quella dei suoi tre figli». Il legale ha avanzato una richiesta di risarcimento danni per 6 milioni di euro (più una causa civile al gondoliere a poppa della gondola che ospitava la famiglia Vogel, uscito dall’inchiesta penale senza accuse): sinora, solo l’Unipol ha liquidato un milione di euro, per la polizione di Venerando.

L'incidente. Stando alle accuse mosse dal pm Roberto terzo, Venerando - il cui battello di linea 1 viaggiava verso San Marco - ha investito la gondola con a bordo la famiglia di turisti tedeschi che si trovava ferma al pontile, mentre gli altri quattro indagati hanno «contribuito a determinare le condizioni necessarie al prodursi dell'incidente». Al centro della scena nel caos del traffico - secondo la ricostruzione dei consulenti dell’accusa, Antonio Morisieri e Lucio Borniotto - la gondola condotta da Forcellin, in navigazione in mezzo al Canal Grande avrebbe costituito un intralcio ai vaporetti che transitavano. Venerando sarebbe andato ad una velocità superiore a quella compatibile con le condizioni di traffico e sarebbe transitato sotto Rialto, nonostante la presenza in senso contrario del battello della linea 1 condotto da Zamboni, invece di fermarsi per farlo passare. Lo stesso avrebbe dovuto fare incrociando l'altro battello, quello della linea 2 diretto in stazione condotto da De Ambrosi. Quest'ultimo, da parte sua - per evitare la gondola in centro canale - aveva sterzato verso sinistra, contribuendo a spingere di traverso la prua del vaporino di linea 1 di Venerando che - per raddrizzare il mezzo - avrebbe così accostato bruscamente, accelerando per poi dirigersi verso il pontile della fermata dell'1. In questo modo era finito con la poppa contro Vogel.

Le nuove regole. Sulle indicazioni provenienti dalla perizia dell’accusa, il Comune di Venezia ha nei giorni scorsi varato il nuovo regolamento sul traffico acqueo. Tra le novità: divieto d’incrocio sotto il ponte di Rialto per i vaporetti, precedenza dei mezzi Actv su tutte le imbarcazioni in Canal Grande (tranne i traghetti da parada che la mantengono), divieto per taxi e gondole di stare al centro del Canal Grande.

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