«Per fine anno chiusi cento negozi e bar»

DOLO. La stagione estiva non ha portato bene ai negozi della Riviera del Brenta. Decine le chiusure e gli esercizi commerciali a rischio. Entro fine anno si stimano intorno al centinaio.
A spiegarlo è Adelino Carraro presidente dell’ Ascom Riviera che conta oltre 1000 associati: «Con la fine del periodo estivo abbiamo già 25 segnalazioni di chiusura di esercizi commerciali. Chiudono soprattutto negozi di abbigliamento e calzature nel 50 % dei casi, e piccoli negozi di alimentari, ristoranti e bar. Queste attività già in crisi da tempo difficilmente riescono a risollevarsi in questo clima di crollo dei consumi e di una stagione di presenze turistiche che anche in Riviera non ha brillato».
Carraro poi spiega che in Riviera e soprattutto a Mira, anche il commercio paga le chiusure delle grandi aziende come la Pansac e le fabbriche di Porto Marghera: «I piccoli negozi di alimentari, ma anche i supermercati e soprattutto i negozi di abbigliamento hanno avuto un crollo di fatturato con punte del 50 % . La gente non si reca più in negozi che tengono per necessità i prezzi leggermente più alti dei supermercati e discount».
Carraro sottolinea come di fatto la stagione dei saldi di fine estate non sia mai stata avviata. Ma la grande sorpresa negativa potrebbe arrivare con la fine dell’anno. «Un centinaio di esercizi commerciali del comprensorio», dice, «fra i quali ristoranti, pizzerie e hotel sono davvero in difficoltà e stanno tirando avanti attingendo a risorse di famiglia e anche indebitandosi pur di far proseguire l’attività e non lasciare a casa i dipendenti. Questi esercizi commerciali potrebbero chiudere se l’ultimo periodo dell’anno, specie quello natalizio, non riusciranno a dare ossigeno alle casse».
Carraro poi chiede che i Comuni si impegnino a creare momenti di aggregazione con feste di piazza e soprattutto riuscendo a trovare un accordo con Venezia per non far pagare ai turisti che pernottano negli hotel della zona parcheggi a tariffe maggiorate quando con i bus arrivano nella città lagunare. «Alla fine del 2012 se la situazione non cambia», dice, «resteranno senza lavoro centinaia di persone, dalle 200 in su. Quest’anno dalla stagione estiva ci si aspettavano segnali incoraggianti nel comparto della ristorazione e hotel, invece della ripresa non si è vista nemmeno l’ombra. I fatturati tendenzialmente sono in calo del 5- 10 %».
Alessandro Abbadir
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