Parte il bando del “Mariutto” per il nuovo padiglione

MIRANO. Giù il vecchio padiglione “Ortensia”, parte l’agognata riqualificazione del Mariutto. Se ne discute da anni, venerdì l’ente che gestisce la storica casa di riposo miranese ha pubblicato il...

MIRANO. Giù il vecchio padiglione “Ortensia”, parte l’agognata riqualificazione del Mariutto. Se ne discute da anni, venerdì l’ente che gestisce la storica casa di riposo miranese ha pubblicato il bando per la costruzione del nuovo edificio, con 90 posti letto per non autosufficienti, che prenderà il posto del vecchio padiglione.

Un investimento importante, di cinque milioni e 200 mila euro, ottenuti in parte con finanziamento regionale, il cui anticipo il Mariutto dovrà restituire a tesso zero, in parte con l’alienazione di fondi rustici e agricoli (in particolare un appezzamento agricolo a Scaltenigo) e in parte con risparmi di gestione.

L’affidamento dei lavori, che segnano un’epoca per il Mariutto e rilanciano le ambizioni dell’ente, avverrà attraverso un bando di evidenza pubblica: la scadenza per la presentazione delle offerte è stata fissata per il 5 agosto.

L’obiettivo è partire con il cantiere entro l’anno, per inaugurare il nuovo padiglione nel 2015. Il progetto è ambizioso, se ne parla da anni, servirà a migliorare l’offerta socio-assistenziale non solo di Mirano ma di tutto il comprensorio.

La nuova struttura sarà a tre piani, con 90 posti letto: non ci saranno problemi di sistemazione temporanea per gli anziani ospiti, dal momento che il vecchio “Ortensia” sarà abbattuto solo quando sarà pronto il nuovo padiglione e dunque il trasferimento degli ospiti sarà immediato.

Quel che è certo è che i lavori non potevano più aspettare: l’“Ortensia” è ormai obsoleto, costruito negli anni Sessanta, con evidenti problemi di aderenza alle nuove normative regionali per le residenze sanitarie. Il nuovo padiglione sarà parallelo al “Magnolia”, alle spalle dell’attuale “Ortensia”.

Il progetto del Consiglio di amministrazione del Mariutto presieduto da Vincenzo Rossi è in realtà ancor più ampio, anche se per realizzarlo serviranno altrettanti fondi, forse di più. Il “Magnolia” necessita di restauro e un importante adeguamento dev’essere realizzato anche al “Fontana”, edificio dei primi del Novecento, quindi sottoposto a vincolo storico.

Una boccata d’ossigeno per l’ente Luigi Mariutto, alle prese, tra le altre cose, anche con la disdetta del contratto d’affitto degli immobili del vecchio ospedale da parte dell’Asl 13, che garantivano all’ente circa 600 mila euro di entrate ogni anno. Formalmente la disdetta dell’Asl è a decorrere dal 1 gennaio 2016.

Filippo De Gaspari

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia