Parco di Altobello si riparte da capo Tre anni per pensare l’area dell’Italgas

Parco di Altobello, si riparte da capo. E ora c’è un’area immensa nel centro di Mestre, circa 140 mila metri quadrati (immaginatevi una trentina di campi di calcio l’uno vicino all’altro) tra Altobello, viale Ancona e via Torino, tutta da inventare sul piano dello sviluppo urbanistico. L’area, tutta privata e per la maggior parte di proprietà della società Italgas, è in fase di bonifica: ci vorranno ancora tre anni. E dopo? Una piano votato più di dieci anni fa, alla fine di ottobre del 2010, prevedeva d’intesa con i proprietari la realizzazione di un grande parco pubblico di oltre 110 mila metri quadrati, esteso soprattutto tra Altobello e viale Ancona, in cambio della possibilità di edificare quasi 80 mila metri cubi, soprattutto appartamenti, ma anche uffici e negozi. Un Piano però che, almeno per ora, deve per forza di cose essere messo in soffitta, come ha spiegato ieri in commissione consiliare l’assessore all’Urbanistica Massimiliano De Martin.
«Nel 2010 il consiglio comunale pensò di realizzare parco di Altobello dando ai privati la possibilità di edificare. Due interventi che dovrebbero andare di pari passo», ha ricostruito De Martin, «ma poiché in questi anni nessuno si è fatto avanti per procedere con gli interventi edilizi, la convenzione è scaduta». Per questo, ora, è tutto da rifare. «L’aspetto positivo», ha proseguito De Martin, «è che in un paio d’anno tutta quest’area, nel centro di Mestre, sarà bonificata. Su cosa se ne farà dopo, e tenendo presente che si tratta comunque di una proprietà privata, è ancora tutto da decidere».
Gli operai che si vedono al lavoro in questi mesi sono quelli della bonifica. Italgas ci mette 10 milioni di euro. Terreni usati come aree di stoccaggio per il carbone, e dove una volta venivano fatte le traversine ferroviarie quando una fetta dei terreni tra l’ex Carbonifera e via dello Squero, prima di passare a Italgas, erano di proprietà della società Cledca. Terreni inquinati da idrocarburi e metalli, sui quali Italgas sta intervenendo per la bonifica e la messa in sicurezza. Fine lavori prevista del 2024. Un tempo necessario per capire cosa fare di quest’area molto vasta, una riflessione che però non può prescindere da una domanda: Che ne vorrà fare Italgas. La società, concentrata sulle bonifiche, non ha ancora deciso. La società, che dal 2016 non fa più parte di Snam, non ha tra i suoi obiettivi gli investimenti immobiliari, quindi è possibile che, una volta bonificata l’area, decida di venderla. In ogni caso ci sono tre anni di tempo per decidere cosa fare. «Io credo che sia l’amministrazione comunale», spiega il consigliere comunale del Pd Emanuele Rosteghin, «a dover avviare un dibattito, coinvolgendo i privati e i residenti del quartiere di Altobello». Tra i proprietari, oltre a Italgas, c’è anche la società Immoarea, società proprietaria di un’area anche in via Ca’ Marcello, poi ceduta agli austriaci di Mtk per la realizzazione di un albergo.
Per il consigliere Gianfranco Bettin «la proposta dell’opposizione è che questo tempo venga utilizzato per coinvolgere la popolazione nella discussione e nella progettazione del futuro parco. Altobello, peraltro, è da tempo abituato a progetti partecipati, in particolare con il “Contratto di Quartiere” che ne ha riqualificato ampie parti, e dunque in grado di fornire utili indicazioni». —
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