Panificio “fantasma” messo sotto sequestro

MARTELLAGO. Facevano pane da vendere al dettaglio e ai ristoranti ma era tutto abusivo e i carabinieri hanno dovuto chiudere il laboratorio.
Era da qualche giorno che i militari di Martellago ci stavano lavorando e nei giorni scorsi hanno messo i sigilli all’attività di via Castellana 98, sempre nello stesso capoluogo, prendendo con le mani nel sacco tre persone, compreso il titolare. Si tratta di un residente della zona, incensurato, che da qualche mese aveva deciso di lavorare in questo settore. Peccato non avesse neppure mezza carta firmata per poterlo fare. Nessuna autorizzazione dall’azienda sanitaria, nessun rispetto delle norme di igiene e prevenzione settica.
Eppure si dava molto da fare quel panettiere, tanto da essere attivo nella vendita al dettaglio e riforniva anche dei ristoranti della zona, Mestre compresa.
Sul suo conto non c’erano sospetti di sorta, finché qualcuno ha chiesto ai carabinieri di vederci chiaro. Ed è iniziato tutto. Così è stato fatto un controllo, trovando all’interno il proprietario e altre due persone. Ma il bello è arrivato quando è stato messo al setaccio l’intero laboratorio, scoprendo che si lavorava senza esserne autorizzati, il forno da dove esce il pane è “fantasma” perché l’Asl 13 ne è all’oscuro non avendo mai fatto verifiche di legge.
Inoltre dall’impasto alla vendita si faceva tutto senza assicurarsi delle normali disposizioni di legge. E qui sono scattati i guai per il commerciante, proprietario dell’immobile, che si è visto contestare diverse cose, tra cui l’assenza dei requisiti igienico sanitari e autorizzativi, per oltre 5 mila euro. Tutto è stato segnalato all’azienda sanitaria, che dovrà fare altri accertamenti più approfonditi.
A quel punto è scattato lo stop al laboratorio. Le indagini, comunque, sono in corso e non è escluso che nei prossimi giorni ci possano essere delle novità; dalle prime verifiche, sembra che nessuno dei consumatori abbia avuto particolari problemi di salute ma quell’attività non aveva nessun requisito minimo di igiene. La soffiata ai militari è arrivata all’inizio di quest’anno e subito si sono messi a indagare, scoprendo come tutto, macchinari compresi, fosse abusivo. E dire che l’attività aveva il suo buon giro di clienti, specie nelle zone vicine. Ora però il panettiere dovrà spiegare perché nulla era stato denunciato e commerciava senza le autorizzazioni.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia