Palazzo Soranzo non è più in vendita

Marcia indietro del sindaco dopo la petizione di 4.000 firme. «Incontro pubblico per decidere con i cittadini»
MURANO. Palazzo Soranzo non sarà venduto. Almeno per ora. Con una mossa a sorpresa, accogliendo la protesta e la petizione che ha raccolto fin qui oltre 4.000 firme, il sindaco Luigi Brugnaro decide di bloccare l’alienazione del palazzo di Murano ex sede della scuola elementare Ugo Foscolo. E annuncia per la settimana prossima un incontro pubblico nell’isola, «per decidere insieme ai cittadini le destinazioni d’uso compatibili dell’immobile».


«Il Consiglio comunale (oggi,
ndr
) dovrà approvare il Piano delle alienazioni 2017-2019, allegato al bilancio, che comprende palazzo Soranzo, ultima variazione al bilancio 2017», scrive il sindaco in un documento letto ieri mattina in giunta, «si tratta di un passaggio necessario, inserito dai tecnici, perché è legato al Piano triennale delle opere pubbliche, e che non è possibile modificare in corsa senza alterare gli equilibri del bilancio. Ma ho già dato mandato di predisporre un emendamento al bilancio 2018-2020 che sarà portato in Consiglio comunale il 19 dicembre, affinché venga posticipata al 2019 l’eventuale alienazione».


Secondo Brugnaro questa scelta permetterà di dedicare i prossimi mesi a due obiettivi: la ricerca di fonti di finanziamento alternative per le manutenzioni pubbliche e definire un percorso partecipato sulle funzioni da svolgere a palazzo Soranzo che siano sostenibili con il mantenimento dell’immobile delle sue pertinenze.


La prossima settimana il sindaco sarà a Murano per illustrare gli interventi previsti sulla residenzialità, le attività sportive e il rilancio economico a cominciare dal settore vetro.


Perché la decisione di bloccare la vendita, anche se per ora in via temporanea? «Ho apprezzato l‘atteggiamento propositivo di gran parte dei firmatari di quella che si è definita una proposta e non una protesta» dice «a differenza di chi sfrutta ogni pretesto per finalità meramente propagandistiche». Riferimento forse alla clamorosa protesta del Gruppo 25 Aprile, che aveva lanciato volantini in difesa della residenza durante la prima della Fenice, venerdì scorso.


Ma sulla questione del palazzo di Murano, il sindaco apre. «In ogni caso», dice, «pur non avendo risorse accantonate ma debiti da ripianare, dobbiamo trovare i fondi per garantire la manutenzione. Ma ritengo ci ci possa essere una ulteriore riflessione sulle fruizioni di palazzo Soranzo, già a partire dalla settimana prossima».


Ad avviare la petizione popolare contro l’alienazione dell’ennesimo bene pubblico, stavolta nell’isola di Murano, era stato un professore di Storia di Ca’ Foscari, Antonio Trampus, che da anni abita nell’isola con la sua famiglia.


Il valore di vendita del palazzo era stato stimato in 3 milioni e 250 mila euro. «Valore che sarà sempre inferiore» si legge nella petizione, «al grave danno fatto alla comunità». Adesso forse uno spiraglio. La vendita slitterà all’anno prossimo. ©RIPRODUZIONE RISERVATA


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