Palazzo sequestrato al conte indagini verso la chiusura
È agli sgoccioli l’indagine per “dichiarazione infedele” a carico del conte Giovanni Volpi di Misurata, 78 anni, figlio di Giuseppe che vanta la paternità di Porto Marghera, del Lido d’Oro e della...

Interpress/M.Tagliapietra Venezia 01.06.2017.- Palazzo D'Anna Viaro Martinengo Volpi di Misurata, San Marco 3947.
È agli sgoccioli l’indagine per “dichiarazione infedele” a carico del conte Giovanni Volpi di Misurata, 78 anni, figlio di Giuseppe che vanta la paternità di Porto Marghera, del Lido d’Oro e della Mostra del Cinema. Il pubblico ministero Stefano Buccini sarebbe pronto a breve a chiudere le indagini e a notificare al difensore dell’indagato l’avviso di chiusura delle indagini, preludio di una possibile richiesta di rinvio a giudizio che dovrà, come da procedura, essere vagliata dal giudice per l’udienza preliminare.
Al conte Volpi di Misurata, la Procura lagunare contesta una evasione fiscale da 5 milioni di euro tra il 2009 e il 2013 dopo che la Finanza ha fatto un accertamento sulle entrate del nobile che ha residenza a Ginevra, in Svizzera. Secondo l’accusa, le tasse evase sarebbero maturate sui proventi di attività commerciali e di compravendita immobiliare generati da società “estero vestite” (ossia con sede all’estero ma in realtà operative in Italia) riconducibili allo stesso Volpi di Misurata che, sempre stando al pm, trascorrerebbe la maggior parte dell’anno in Italia e quindi dovrebbe pagare le tasse nel nostro Paese. Per questo il rappresentante della Procura aveva chiesto il sequestro preventivo di beni del conte per 5 milioni della presunta evasione. Nelle scorse settimane la gip Roberta Marchiori ha accordato il sequestro, riducendolo però a 2,7 milioni. I difensori del conte hanno impugnato il sequestro davanti al tribunale del Riesame che ha ulteriormente ridotto l’ammontare della cifra - e dunque del sequestro - a 1,6 milioni riferiti al 2009. Sono stati quindi messi i sigilli a Palazzo D’Anna Viaro Martinengo Volpi di Misurata a San Beneto sul Canal Grande.
Resta da capire quale sarà la cifra finale che la Procura veneziana contesterà al conte, tenuto conto delle modifiche alle cifre operate nel tempo. Ancora bocca cucita da parte del diretto interessato sul caso che lo vede coinvolto.
(ru.b.)
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