Palazzo Giovannelli torna in vendita per diventare albergo

A Santa Fosca, già sede della casa d’aste Semenzato Chiuso da anni, ospitò anche la Tempesta di Giorgione
Torna sul mercato Palazzo Donà Giovannelli, splendido - ma ormai un po’ fatiscente, dopo anni di abbandono - palazzo tardogotico tra Santa Fosca e il Rio di Noale che a lungo sede espositiva della casa d’aste veneziana Semenzato, che occupava anche il vicino Palazzo Correr, sull’altro lato della strada. E l’obiettivo di chi vende è naturalmente di trasformarlo in un grande albergo di lusso, come ormai accade per i grandi palazzi veneziani che vengono dismessi. Dopo anni di stallo e di cause, Palazzo Giovannelli era stato acquistato cinque anni fa per 12 milioni da una società immobiliare lombarda con sede a Cantù, la “Nuova Giovannelli srl”, con l’obiettivo appunto della destinazione alberghiera, che però non si era concretizzata.


Ora torna sul mercato a un prezzo che si aggira sui 20 milioni. Il palazzo era stato sede della Semenzato. Poi gli inquilini residenti erano stati sfrattati dopo l’acquisto da parte dei nuovi acquirenti (la Cirio allora presieduta dal presidente della Lazio Cragnotti). Il finanziere romano puntava proprio a trasformare Palazzo Giovannelli in un albergo, ma il progetto era saltato proprio per il fallimento della Cirio e l’edificio era finito, come altri cespiti della società, nelle mani dei curatori fallimentari. Si stimava allora si dovessero spendere almeno 25-30 milioni di euro. Da un paio d’anni era stato sfrattato anche lo storico marmista Gomelato che aveva il laboratorio nel giardino del Palazzo. Ora appunto l’edificio torna in vendita con la possibile destinazione alberghiera, affidato dalla proprietà alla Lionard Luxury Real Estate, azienda leader in Italia nel settore immobiliare della fascia luxury. Un progetto di trasformazione alberghiera dell’edificio esiste già. Posizionato tra due canali, il palazzo ha due facciate: la principale, in stile tardo gotico veneziano, dall’aspetto imponente e scenografico, e l’altra, lunga circa quaranta metri, risultato di più epoche.


Dal portale monumentale si accede a una corte, attorno a cui si sviluppa l’edificio, disposto su cinque piani, con una superficie complessiva di 6.125 metri quadri di interni più 700 di giardini, corti e porticati. Dal pianterreno una scala ottagonale conduce ai piani superiori, tra cui quello nobile, dove un tempo risiedeva il principe Giovannelli, con i suoi 1.300 metri quadri sarebbe il più grande di Venezia. Il Palazzo, già donato nel 1538 a Francesco Maria I Della Rovere, duca di Urbino, divenne proprietà di Giovanni Battista Donà, che fu però costretto a venderlo per debiti alla famiglia Giovannelli.


L’edificio è stato profondamente ristrutturato più volte: prima da Giovanni Battista Meduna tra il 1847 e il 1848 e poi in pieno Novecento. Palazzo Donà Giovannelli ha anche ospitato a lungo “La Tempesta” di Giorgione. Il dipinto vi era arrivato nel 1875, quando l’allora proprietario del palazzo, il principe veneziano Giuseppe Giovannelli l’aveva acquistato per la sua collezione dalla nobile famiglia Manfrin, riuscendo a “soffiarlo” al Museo di Berlino. La “Tempesta” rimase nella dimora del principe per quasi 60 anni, fino al 1932, quando la famiglia dovette venderla allo Stato Italiano. Da quel momento la “Tempesta” fu esposta alle Gallerie dell’Accademia di Venezia.


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