«Pa-Tre-Ve», il Pil è da record
La città metropolitana come Barcellona e Toronto
VENEZIA.
Un'area ricca, dinamica e in forte sviluppo che deve imparare, però, a fare sistema, per superare i suoi problemi di governo del territorio e le sue disfunzioni infrastrutturali. Questo è, per l'Ocse - l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico delle Nazioni Unite - il giudizio sulla cosiddetta «Patreve», la città metropolitana Venezia-Padova-Treviso, che vanta un Prodotto interno lordo pro-capite di quasi 40 mila dollari, paragonabile a Toronto e Barcellona, ed un tasso di crescita economica in linea con quelli di Londra, Stoccolma e Houston. Lo dice il rapporto stilato sulla Venice City-Region, area metropolitana interconnessa che comprende appunto le province di Padova, Venezia e Treviso, per un totale di 2,6 milioni di abitanti, presentato ieri a UrbanPromo 2010. Il rapporto è frutto del progetto di analisi della realtà locale, proposto all'inizio del 2008 dall'Ocse al Comune di Venezia, alla Fondazione di Venezia e alla Venice International University e di cui ora sono stati resi noti i risultati, in un incontro coordinato dal presidente della Fondazione Venezia 2000 Marino Folin e a cui hanno partecipato, con l'esperto dell'Istituzione Francesco Sbetti, il responsabile della divisione Sviluppo Urbano dell'Ocse Lamia Kamal Chaoui e il presidente della Fondazione di Venezia Giuliano Segre. Ne emerge che la popolazione della città-regione Venezia, cui si ascrive ben un quarto dell'export nazionale, risulta più ricca rispetto alla media italiana e, pur al di sotto della media europea, sta colmando rapidamente il divario. Il tasso annuale di crescita economica dell'area, attorno al 3 per cento, supera del 50 per cento la media delle regioni metropolitane. Ma l'Ocese punta anche il dito contro questa Venezia metropolitana ad alto tasso produttivo e di esportazione, che tende però sempre più a invecchiare e non sa far dialogare le università e le istituzioni culturali che la popolano. Non ha saputo dotarsi di servizi avanzati e investire sull'innovazione che sostenga il suo sistema produttivo. E non ha saputo, dunque, neppure finora «produrre» lavoratori qualificati, anche allargandosi all'apporto dei cittadini extracomunitari che la rendono già ora una delle aree più multiculturali del nostro Paese. L'Ocse chiede uno sviluppo per Venezia della capacità di innovazione, un miglioramento della mobilità e dei collegamenti tra Padova, Venezia e Treviso. E, di nuovo, una diversa attenzione ambientale per il suo territorio oggi non sufficientemente protetto, dalla laguna all'hinterland, e la creazione di una governance metropolitana che oggi non esiste e che non può che essere ricondotta a Venezia, rendendola altro da uno spazio scenico per turisti. (e.t.)
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