Otto ettari di Forte Cosenz alla Regione

Ecco cosa prevede il piano. Piastra per gli elicotteri della Protezione civile, ippovia e polo turistico
forte cosenz B forte cosenz B
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È un accordo a tre quello per la valorizzazione di Forte Cosenz, gioiello del campo trincerato di Mestre tra Dese e Favaro, tutto da recuperare. Lo si evince dalla delibera approvata martedì scorso dalla giunta Zaia. Un accordo tra Agenzia del Demanio, Ministero dei beni culturali e Regione Veneto e in cui non figura il Comune di Venezia che dovrà siglarne uno a parte con Demanio e Soprintendenza veneta per il recupero della Casa del Maresciallo (da ristrutturare) e lo scoperto di pertinenza.


Quindi, come da noi anticipato, la Regione è andata avanti da sola per gestire da qui al 2024 otto ettari, sui nove del Forte Cosenz. L’ente nel 2014 aveva presentato istanza di acquisizione del bene a titolo non oneroso dalla Agenzia del Demanio, presentando un programma di valorizzazione che è stato discusso e integrato dal tavolo tecnico fino all’ok del 5 settembre scorso.


L’edificio del Forte e il fabbricato truppa e ricovero mezzi oltre ad aree scoperte (in tutto 8 ettari) vanno quindi alla Regione che si impegna al recupero conservativo del Forte per realizzarvi, si legge nella delibera, iniziative «in ambito culturale, storico e storico», come «attività museali, mostre temporanee e permanenti, visite scolastiche e turistiche i cui introiti costituiranno finanziamento per la riqualificazione dell’immobile». Ma arriverà anche la Protezione civile con la piastra per l’elicottero.


La parte che ospita campi sportivi del Ocrad, il cral dei dipendenti della Regione ( il contratto è di sei anni più sei) verrà «aperta al pubblico per destinarlo ad attività di ristoro e tempo libero». Nei prati verranno realizzate ippovia e orti e nel Fiume Dese sono previste attività di canoa. Ma soprattutto in 100 metri quadri viene confermata la piastra «per l’atterraggio e il decollo di un elicottero nei casi di emergenze» come calamità naturali o eventi eccezionali, collegata alle attività della Protezione civile regionale. Tema su cui un anno fa si era polemizzato in Comune.


Prevista anche la creazione di un laboratorio didattico di scienze forestali e l’inserimento del Forte Cosenz nel grande anello verde di 600 chilometri, chiamato “Green Tour” che comprende piste ciclabili, cammini pedonali ma anche sentieri da percorrere a cavallo. Verranno valorizzate anche le aree a Nord. Nei documenti regionali si legge che l’edificio del forte sarà utilizzato per il 70% per attività sociali; per il 30% per attività commerciali. L’area esterna va per il 60% a Protezione civile e forze armate; per il 30% ad attività collegate al bosco di Mestre e per il 10 % ad attività agricole per disabili. Obiettivo, fare di Forte Cosenz un polo catalizzatore «per il turismo organizzato e ambientale».


Nel tempo ci saranno nuove «concessioni temporanee di uso compatibili», una cantina di vendita vini e prodotti locali, un ostello della gioventù. Il programma è decennale, fino al 2024 ma il cral dei dipendenti della Regione «continuerà ad impegnarsi» per la manutenzione ordinaria e straordinaria. L’investimento previsto è di quasi 734 mila euro. Sul ruolo, marginale, giocato dal Comune nonostante precisi impegni in commissione nel 2016, ha presentato una interpellanza Sara Visman del M5S che chiede alla vicesindaco Colle di chiarire quanto è stato fatto, o meno, per acquisire l’intero forte «avendo avuto la possibilità di presentare un programma di valorizzazione di tutto il compendio».


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