Otto anni in 4 per spaccio Vendevano cocaina al Lido

Due di loro erano stati arrestati lo scorso autunno dopo un’altra condanna Hanno patteggiato la pena in seguito all’accordo con il pubblico ministero
Di Giorgio Cecchetti
BOLLIS VENEZIA 27.07.2007.-TRIBUNALE DI VENEZIA. INTERPRESS
BOLLIS VENEZIA 27.07.2007.-TRIBUNALE DI VENEZIA. INTERPRESS

Otto anni e quattro mesi di reclusione in quattro per un traffico di droga al Lido scoperto dai carabinieri lo scorso autunno. Tutte pene scontate di un terzo perchè i quattro indagati hanno scelto la via dell’accordo con il pubblico ministero Giorgio Gava , patteggiando la pena ed evitano il processo in aula e una condanna più pesante. il 30enne Michele Marchesin, ex cameriere in un frequentato locale dell’isola, ha patteggiato tre anni e dieci mesi di reclusione e 18 mila euro, la sua amica Barbara Vidali (28 anni), ex dipendente di una pizzeria da asporto a Rialto, tre anni e mezzo e 15 mila euro di multa (entrambi erano difeso dagli avvocati Augusto Palese e Paolo Vianello), Maria Scarpa sei mesi e 1500 euro e Roberta Magliocco sei mesi e 1600 euro (entrambe le pene sono state sospese grazie alla condizionale).

Solo pochi giorni prima di essere nuovamente arrestato Marchesin aveva patteggiato altri 3 anni e 2 mesi di reclusione per essere stato trovato in possesso, nel maggio 2011, o, di un chilo di marijuana e 50 grammi di hashish. Era agli arresti domiciliari e contava nell'affidamento ai servizi sociali o alla semilibertà per poter tornare a lavorare, ma era stato nuovamente arrestato dai carabinieri della compagnia di Venezia. E con lui era finita in manette Barbara Vidali , che a maggio aveva evitato il fermo e poi aveva patteggiato un anno.

Nei loro confronti il giudice per le indagini preliminari Daniela De Fazio aveva emesso due ordinanze di custodia cautelare in carcere per spaccio di cocaina. L'inizio delle indagini risale al dicembre dello scorso anno, quando i militari avevano sequestrato a diversi ragazzi dosi di cocaina. Considerata la vastità del «mercato», i militari e il pm avevano deciso di approfondire l'indagine, anche con l'utilizzo di intercettazioni telefoniche, oltre ai pedinamento. Gli investigatori sono arrivati quindi a Barbara Vidali e all'amica.

Le due giovani, ascoltate nelle loro conversazioni telefoniche e seguite nei loro spostamenti, frequentavano spesso l'abitazione di Marchesin , facendo presagire che lo stesso potesse custodire lo stupefacente spacciato dalle due ragazze. Tutto è durato per diversi mesi fino a quando, nel maggio, è stata bloccata Barbara Vidali , mentre cedeva una dose di cocaina ad un tossicodipendente. Con sè aveva 13,4 grammi di cocaina suddivisa in 8 dosi nonché 445 euro. Contemporaneamente è stato arrestato Marchesin.

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