Osteria usata per spacciare titolare finisce in carcere

Cessalto. Fabio Pasini, 55 anni, trovato dai carabinieri con sei etti di cocaina I militari si erano insospettiti per il continuo via vai di cliente nel suo locale

CESSALTO. Stroncato traffico di droga, in manette il titolare dell'osteria Friulana ai confini tra Grassaga di San Donà e Cessalto. Era diventata una piccola centrale dello spaccio di cocaina e hashish che faceva capo a Fabio Pasini, 55enne, titolare dell’osteria molto frequentata da tutto il Sandonatese oltre che Trevigiano. I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di San Donà, coordinati dal loro comandante, il maresciallo Luigi Catania, e i colleghi della stazione, hanno scoperto un giro di droga che si era concentrato in particolare tra Ceggia e Cessalto. Tanti consumatori di droga, in prevalenza coca, arrivavano con una certa regolarità dai due comuni, ma anche molti sandonatesi. Si recavano sovente nel locale, piuttosto isolato e nascosto per l'acquisto dello stupefacente.

I militari ritenevano fosse difficile che tutte quelle persone, anche dal Trevigiano, andassero solo a bersi un calice di vino o mangiare la cucina tipica del Friuli. Hanno notato uno strano via vai che non li ha convinti. Nel primo pomeriggio di mercoledì è stato deciso il blitz, quando ormai qualcuno era già passato a rifornirsi delle dosi. Il titolare dell’osteria era apparso subito nervoso e sospettoso, atteggiamenti che non sono sfuggiti ai militari. Poco dopo hanno trovato nove confezioni di cocaina, per un totale di 22 grammi, in tasca a Pasini, assieme a un altro sacchetto con all’interno 25 grammi di hashish. La perquisizione allora è stata estesa a tutto l’esercizio pubblico e alla sua abitazione. Hanno trovato tutto il necessario per preparare le dosi di stupefacente da vendere per un totale di oltre 600 grammi.

Cocaina in forma purissima, nascosta in confezioni sottovuoto all’interno dei sacchi dove si trovavano le immondizie, e ancora la sostanza da taglio, precisamente mannitolo, racchiusa nelle sue confezioni di acquisto, quindi il bilancino di precisione e il cellophane utilizzato per la confezione delle dosi già pronte per essere cedute agli acquirenti. Aveva anche la somma di 2.700 euro in contanti, ritenuta provento di attività illecita, subito sequestrata come tutto lo stupefacente e il materiale rinvenuto nel corso delle accurate perquisizioni.

I carabinieri hanno informato il magistrato di turno in Procura della Repubblica presso il Tribunale d Treviso. Sono scattate le manette per il ristoratore, ritenuto responsabile di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. L'uomo è stato trasferito al carcere di Treviso, a disposizione dell’autorità giudiziaria. I carabinieri continueranno le indagini nelle prossime settimane, hanno tenuto sotto controllo il locale e i suoi frequentatori e il giro potrebbe essere ancora più grande.

Giovanni Cagnassi

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