Ospedale, appalto a Gemmo lavoratori Siram a rischio

I dipendenti della “Siram” che lavorano all’ospedale Santi Giovanni e Paolo sono in agitazione per difendere posto di lavoro e salario. Nei giorni scorsi hanno distribuito un volantino, ieri i loro rappresentanti e il nuovo segretario della Fiom di Venezia Antonio Silvestri si sono incontrasti con il commissario straordinario Vittorio Zappalorto e immediatamente dopo Pasqua organizzeranno una mobilitazione. «Ininterrottamente da 30 anni i lavoratori della Siram garantiscono la manutenzione degli impianti meccanici ed elettrici dell’Ospedale civile», si legge nel loro comunicato, «lo fanno con professionalità e serietà a garanzia dei cittadini che fruiscono del servizio sanitario pubblico indispensabile. Ora, per effetto di accordi convenuti tra società, la Gemmo subentrerà a Siram nella gestione dell’appalto, ma già sappiamo che non ha intenzione di garantire la completa occupazione. È inaccettabile che si possa pensare che a fronte di un appalto che viene confermato nella sua interezza, i lavoratori siano messi nelle condizioni di perdere il lavoro. Non permetteremo che la logica del massimo ribasso intervenga sulle condizioni di vita e di lavoro degli addetti alla manutenzione dell’ospedale».
La gara d’appalto è stato bandita dall’Asl 12 e a vincere è stata la vicentina Gemmo, una delle aziende di cui tanto si è parlato dopo l’arresto dell’ex ministro Giancarlo Galan, visto che la società vicentina faceva parte di quella che era considerata la galassia di Galan e dell’eurodeputato di Forza Italia Lia Sartori, anche lei finita agli arresti per l’inchiesta sulla corruzione per il Mose. Non è un caso che nel 2006 l’allora presidente della giunta regionale avesse affidato la società regionale “Veneto Sviluppo” proprio a Irene Gemmo.
Ecco, ad esempio, quello che Piergiorgio Baita, presidente di Mantovani, ha riferito ai pubblici ministeri: «Le leve operative dell'onorevole Sartori in sanità erano i direttori generali delle Asl, alla cui nomina aveva provveduto quasi in maniera autonoma, rompendo anche rapporti politici. I direttori delle Asl potevano essere etichettati come persone di sua fiducia. L’onorevole Sartori non ha mai considerato la Mantovani come soggetto di prima battuta in sanità, ritenendo che invadesse il campo riservato ad altri e in particolare alla Gemmo. Di conseguenza per entrare nelle operazioni sanitarie o si passa attraverso la Gemmo o non si entra. Questo lo posso certificare. Quando ero con la Gemmo abbiamo avuto l’aggiudicazione degli ospedali di Mestre e di Thiene-Schio, quando non avevamo la Gemmo abbiamo perso project di cui eravamo proponenti unici, come il Centro protonico di Mestre, l’ospedale di Este-Monselice, l’ospedale di Verona, l’ospedale di Treviso, in cui siamo sempre arrivati secondi».
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