Ormenese: «Devono provare le accuse»

Mira. La difesa del gruppo immobiliare che per la Guardia di Finanza ha evaso il fisco per 17 milioni

MIRA. Il Gruppo Ormenese, dopo le accuse della Guardia di Finanza di aver evaso il fisco per 17 milioni di euro con un sistema collegato di agenzie immobiliari e conti correnti, si difende. Per il presidente del gruppo edile , Fabrizio Ormenese, e il suo avvocato Massimo Pavan il comportamento della Guardia di Finanza è stato «altamente scorretto». Ormenese – accusato di evasione fiscale e associazione per delinquere allo scopo di evasione fiscale – ritiene che sull’operato della Finanza vada fatta al più presto massima chiarezza. «Lo stupore», spiegano l’avvocato Pavan e Ormenese, «è generato dal fatto che il gruppo ha ricevuto solo in data 30 maggio la notifica del verbale della Guardia di Finanza di Mirano che lo mette al corrente dell’attività d’indagine svolta nei confronti di Ormenese Costruzioni S.r.l., General Holding S.r.l., Vega S.r.l in relazione a periodi d’imposta 2003, 2004, 2005 e 2006. È noto ai più (e dovrebbe esserlo a maggior ragione alla Guardia di Finanza) che in base allo Statuto dei diritti del Contribuente vi sono 60 giorni di tempo per presentare le proprie osservazioni e memorie difensive all’Agenzia delle Entrate. Cosa che le società interessate stanno valutando di fare. Per questo è già stato preso contatto con uno dei più autorevoli studi di tributaristi del Veneto, per approntare le opportune difese ed evidenziare le lacune del verbale redatto». Ma non solo. Ciò che amareggia di più per Fabrizio Ormenese è il fatto che sia stata proprio la Guardia di Finanza a dare pubblicità ad un procedimento che non è ancora sfociato in provvedimenti amministrativi o giudiziari, cosicché gli interessati non hanno la possibilità di difendersi. «È noto», sottolinea l’avvocato Pavan, «che il verbale di constatazione rappresenta un atto istruttorio della fase amministrativa, che deve essere recepito dall’Agenzia delle entrate e poi sottoposto al vaglio dell’autorità giudiziaria. Prima di “sbattere il mostro in prima pagina”, da parte della Gdf si sarebbe dovuto attendere la conclusione dei procedimenti amministrativi da parte dei competenti uffici finanziari che dovranno emettere, ma ad ora non lo hanno ancora fatto, gli avvisi di accertamento e la formulazione di un capo di imputazione (avviso di garanzia) da parte della Procura della Repubblica, visto che, sino a prova contraria è il procuratore che esercita l’azione penale, non la Gdf».

La «pubblicità negativa» alle imprese causata della fuga di notizie riservate, per il Gruppo Ormenese , rischia di affossare un’attività alle prese con una feroce crisi del mercato mettendo a rischio il posto di lavoro di decine di dipendenti. «Chiederemo», conclude l’avvocato Pavan, «una valutazione sulla correttezza della scelta dei funzionari della Gdf di anticipare gli esiti di un procedimento che, lungi dall’essere concluso, è agli inizi. Ci riserveremo in caso di responsabilità amministrativa o penale di chiedere il risarcimento dei danni che già da oggi le società del Gruppo stanno subendo».(a.ab.)

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