«Ora voglio tutta la verità su mia figlia»

PIANIGA. «Vogliamo la verità, voglio sapere se mia figlia è morta, voglio sapere dove si trova, spero che le nuove indagini sui tabulati dei telefoni facciano luce». Mamma Nela Simion è determinata e con l’aiuto degli avvocati Piero Coluccio e Stefano Tigani vuole andare fino in fondo per sapere cosa è capitato alla figlia, anche se si trattasse di un omicidio o un rapimento. La famiglia Simion di origine rumena si è trasferita in Italia ormai da decenni. Florina ha oltre a mamma e papà anche altre due sorelle. «Mia figlia», dice la donna dalla cucina sua casa di Cazzago in via Ariosto, «è sparita il 26 febbraio di un anno fa. Credevo fosse uscita con per andare al compleanno del suo fidanzato il 56enne Maurizio De Grandis, ma lì non è mai arrivata. È uscita verso le 18- 18,30 solo con il telefono e senza soldi in tasca, documenti e medicine di cui aveva bisogno visto che, soffre di epilessia. Non credo sia andata all’estero, per quello servono i documenti».
«Era uscita», spiega la mamma, «con l’aiuto di tutti da un problema di dipendenza. La sua vita era ripartita come per ogni ragazza della sua età». La mamma lancia un appello: «Non sarebbe mai sparita così», spiega, «qualcuno le ha fatto del male o forse l’ha rapita. Fateci sapere dove è cosa è successo siamo disperati».
Intanto, sulla vicenda si stanno muovendo anche i legali della famiglia gli avvocati Tigani e Coluccio. «Chiederemo alla magistratura», ribadiscono, «che siano analizzati oltre ai dati dal cellulare di Florina Simion di cui ora abbiamo disponibilità, anche quelli di due persone che conosceva. Si tratta di due, tre persone al massimo, che potrebbero sbrogliare l'intricata matassa nel giallo della sparizione. Gli avvocati sono convinti si tratti di un omicidio per questo hanno chiesto e ottenuto dal Tribunale di Venezia il gratuito patrocinio per l’analisi dei dati.
Nicola Chemello, l’ingegnere forense, fondatore della società “Securcube”, sarà chiamato ad analizzare i tabulati telefonici. I tabulati del cellulare di Florina però dovrebbero essere comparati anche con quelli di altre persone coinvolte, segnalate al magistrato cioè il pm Massimo Michielozzi. Lo studio del traffico dei cellulari, sottolineano gli avvocati permette di definire la presenza o meno di una persona in un luogo, in un certo momento, il traffico delle telefonate, degli sms, dei dati, accessi a Facebook, Whatsapp, a social. L’ultima cella agganciata dal cellulare di Florina la sera della scomparsa è stata quella di Dolo-Cazzago, cioè di fatto a due passi da casa. (a.ab.)
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