«Ora l’assassino di Maila resti in cella per trent’anni Non accetteremo sconti»

dopo la sentenza
«Siamo felici della condanna di Natalino Boscolo Zemello, che ha massacrato mia nipote Maila. La sentenza è arrivata proprio l’8 marzo, nel giorno dedicato alle donne». A dirlo è Monica Beccarello, zia di Maila, che fin da subito si è battuta affinché Boscolo Zemello rispondesse di quello che aveva fatto alla giustizia. La conferma della condanna a 30 anni in Cassazione fa tirare un sospiro di sollievo ai familiari. Boscolo Zemello aveva ucciso la moglie brutalmente con calci, pugni e un bastone l’8 agosto 2018 nella loro casa di Cavarzere. Aveva poi raccontato di averlo fatto sotto l’effetto di droga. «La notizia della condanna», spiega la zia Monica, «ci dà la speranza che giustizia sia stata fatta. Ora Boscolo Zemello dovrà scontare tutti i 30 anni che gli sono stati inflitti. Non accetteremo che possa uscire prima con sconti di pena o premi per buona condotta. Sarebbe un insulto alla memoria di Maila che è stata uccisa in modo barbaro da questa persona».
I familiari promettono una vigilanza continua. «Certo nel corso degli anni mettiamo in conto che proverà a dimostrare che è cambiato», prosegue la zia, «Noi saremo sempre li a vigilare. La sua condanna deve essere di esempio». I familiari di Maila hanno seguito con attenzione le udienze, anche con manifestazioni fuori dalle aule dei tribunali. A Cavarzere una panchina al parco di via Serafin è stata dedicata proprio alla memoria di Maila Beccarello dal Comune negli anni scorsi. —
Alessandro Abbadir
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