Opere edilizie abusive, sequestrato l’ittiturismo Gaya

Posti i sigilli a Terzo Bacino all’attività gestita dalla coppia Giovanni e Tecla Dalla Bella di Caorle che si difendono «Faremo subito sicorso»



È stato posto sotto sequestro, dal Gip del Tribunale di Pordenone, l’ittiturismo Gaya, al cason di Terzo Bacino, dove c’è una darsena per accogliere i diportisti che navigano sul Canale dei Lovi e vogliono fare una pausa pranzo prima di ripartire. Si tratterebbe infatti di una struttura è abusiva con opere edilizie prive di autorizzazioni. I sigilli sono stati applicati giovedì scorso. Secondo la Procura di Pordenone sono state eseguite opere edilizie non autorizzate: due pontili, due depositi, una tettoia con panchine; una legnaia, un bagno esterno e un barbecue. Tutto in assenza della relativa autorizzazione e in carenza dell’autorizzazione paesaggistica, essendo la zona sottoposta a vincolo paesaggistico ambientale. Sono state infine accertate violazioni delle norme ambientali; nemmeno lo scarico delle acque reflue era a norma.

La struttura, che organizza anche escursioni nelle lagune di Caorle e Bibione, è di proprietà di due imprenditori turistici di Caorle, Giovanni e Tecla Dalla Bella, dove gestiscono la locanda Fabrizio. I titolari della struttura finita sotto sequestro si difendono: «Siamo in regola con tutte le normative, altrimenti non avremmo nemmeno aperto la struttura per la stagione balenare, Faremo subito ricorso», riferiscono, «Le ispezioni compiute da Asl e Comune avevano avuto esito positivo. A nostro avviso possiamo condurre l’attività. Chiederemo il dissequestro della nostra struttura. Lunedì ci sarà un vertice a Treviso con il nostro legale Guido Sartorato e un geometra per fare il punto della situazione. Confidiamo in un ripensamento dei magistrati».

La pensano però diversamente carabinieri e magistrati. I carabinieri del Nucleo Natanti del comando provinciale di Venezia, assieme a personale della stazione navale della Guardia di Finanza, avevano organizzato l’estate scorsa servizi per contrastare l’illegalità nell’ambiente diportistico.

Risale a luglio il sequestro della darsena di Marina Sant’Elena a Venezia. Fino a settembre l’attività delle forze dell’ordine e di altri enti territoriali preposti è proseguita, concentrandosi sulla ricerca di nuove postazioni abusive lungo tutta la Città metropolitana, sia sul mare che nelle valli interne.

Giovedì è arrivato il sequestro per la struttura di Terzo Bacino. Dopo l’interessamento di Arpav, Usl e Comune, i carabinieri del Nucleo Natanti e della stazione di San Michele al Tagliamento, hanno eseguito il sequestro delll’ittiturismo Gaya.

«Crediamo che alla base di tutto ci sia un equivoco», riferisce l’avvocato che rappresenta i titolari, Guido Sartorato del foro di Treviso, «chiariremo tutto in sede giudiziaria». —





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