Onoranza funebre sfrattata dal Comune

Ospedale, notifica al titolare: non rispetta i requisiti della nuova legge regionale
A destra la vetrata della Iof dell’Angelo nella hall dell’omonimo ospedale
A destra la vetrata della Iof dell’Angelo nella hall dell’omonimo ospedale
 
ZELARINO.
L'impresa di onoranze funebri dell'Angelo è «incompatibile» con la struttura ospedaliera. I concorrenti lo andavano ripetendo da anni, dal primo giorno d'apertura, che se non è consentito distribuire volantini pubblicitari all'interno di una struttura ospedaliera, tanto meno lo può essere la presenza di un'impresa di onoranze funebri, con tanto di ufficio e insegne publicitarie. Ma ora l'avviso di «sfratto» arriva direttamente dal Comune.
 Una vicenda intricata, quella relativa alla Iof dell'Angelo. Autorizzata dalla direzione dell'Asl 12 e dalla Veneta sanitaria finanza di progetto, la società che ha costruito l'ospedale e ne gestisce i servizi non sanitari, la Iof dell'Angelo ha ricevuto nei giorni scorsi da Ca' Farsetti una notifica che dispone l'annullamento delle varie Dia (dichiarazione inizio attività) a suo tempo prodotte.  E' la conseguenza di una legge regionale 18 del 4 marzo scorso e di un esposto alla Regione da parte di una ditta concorrente che pretendeva il rispetto della norma stessa. La presenza della Iof dell'Angelo nella hall dell'ospedale veniva infatti considerata contraria alla nuova legge regionale che prevede che «il conferimento dell'incarico per il disbrigo della pratiche amministrative, la vendita delle casse ed articoli funebri e ogni altra attività connessa al funerale» non può svolgersi «all'interno di strutture sanitarie e socio assistenziali di ricovero e cura». Una formulazione piuttosto chiara, tale da superare (secondo i concorrenti) anche quelle distinzioni che finora sono state fatte a proposito di area ospedaliera e area commerciale sotto l'ampia vetrata.  Dopo aver dettato la norma la Regione ha demandato ai Comuni la competenza a verificare «la persistenza dei requisiti strutturali e gestionali previsti nell'autorizzazione all'esercizio dell'attività funebre». E la persistenza dei requisiti, secondo l'avvocatura civica del Comune, alla luce della nuova normativa regionale non ci sarebbe. Ca' Farsetti sottolinea che «il divieto in essere non può essere graduato» e la Iof dell'Angelo viene quindi invitata ad «adeguarsi alla normativa regionale» e quindi a rimuovere, tra l'altro, le insegne pubblicitarie.

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