«Ok ai test sui prof Ma farli 20 giorni prima dell’inizio della scuola è inutile»

Vasco Magnolato, è un insegnante di musica  flautista ed ex vicensindaco di San Donà 
vasco magnolato
vasco magnolato

la testimonianza

«Farò sicuramente il test sierologico, anche se lascia il tempo che trova». Tra i docenti del basso Piave, il professor di San Donà Vasco Magnolato, che insegna musica alle scuole medie di Musile Enrico Toti, ha già confermato che si rivolgerà all’ambulatorio del suo medico di base per chiedere il test previsto quest’anno non senza confusione.

Ex sindaco di San Donà, politico fine e di lungo corso, il professor Magnolato è anche un flautista e concertista di fama internazionale. E sarà sicuramente tra qui docenti che si sottoporranno al test prima di iniziare l’anno scolastico ormai tra poche settimane. Assieme alla moglie Monica Corazza, è ancora a casa prima di iniziare le “fatiche” in cattedra con i suoi affezionati alunni.

Ma lui, come tanti altri colleghi docenti, esprime ancora tante perplessità. «L’inizio dell’anno scolastico è ancora denso di incognite», spiega Magnolato, «la prima è proprio quella del test che, è giusto sottolinearlo, non è assolutamente obbligatorio, ma facoltativo. Io lo farò sicuramente, come ho detto, anche se ho molti dubbi sulla sua reale efficacia. Deve intanto essere fatto una settimana prima dell’inizio delle lezioni e già questo pone degli interrogativi. Io potrei risultare negativo al test e quindi essere tranquillo, pronto per iniziare le lezioni nei giorni successivi, ma poi entrare nel frattempo in contatto con altre persone positive senza saperlo ed ecco che il risultato di quel test sarebbe vanificato».

«Allora se ragioniamo così», aggiunge il professore, «dovremmo sottoporci come docenti a continui test periodici per essere davvero tranquilli, con tutte le conseguenze del caso. Insomma, l’anno scolastico pone tanti dubbi che dovranno essere risolti con il passare del tempo per capire cosa davvero dovremo affrontare assieme agli alunni».

«Resta il fatto», conclude, «che è giusto sottoporsi al test sierologico per senso civico e tutti dobbiamo iniziare a comportarci con la massima responsabilità nei confronti delle nuove normative e indicazioni per evitare il più possibile il rischio dei contagi». —

Giovanni Cagnassi

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