Oggi l’autopsia sul corpo di Boscaro morto al depuratore

L’ipotesi prevalente resta quella della folgorazione elettrica Verifiche sulle linee, l’area del decesso è sotto sequestro
Di Giorgio Cecchetti

Sciogliere i dubbi sulle cause della morte del 36enne di Peseggia, Andrea Boscaro, toccherà al medico legale mestrino Cristina Mazzaroli, che già ieri ha compiuto il sopralluogo presso il depuratore Veritas di Campalto, dove è accaduto l’incidente sul lavoro. Il pubblico ministero di Venezia Roberto Terzo ha disposto l’autopsia e ha incaricato la dottoressa dell’Asl 12 di eseguire l’esame sul corpo dell’elettrotecnico addetto alla manutenzione dell’impianto. Lo farà oggi, nonostante la giornata di festa, perché dalle sue conclusioni sarà possibile stabilire se il dipendente di Veritas sia deceduto a causa di una scarica elettrica, o a causa di una caduta dall’alto o, ancora, per un infarto o, comunque, una causa naturale, che non dipende da ciò che faceva in quel momento.

Dal primo esame il medico legale aveva parlato di folgorazione sia per il tipo di lesioni che aveva rilevato sul corpo sia perché accanto al corpo ormai privo di vita, all’altezza del collo, c’era un cavo elettrico, lo stesso che il primo collega che arrivato sul posto per soccorrerlo ha allontanato e tagliato immediatamente. Chi lavorava con lui e la stessa azienda comunale sostengono che si trattava di un tecnico particolarmente esperto, che difficilmente avrebbe compiuto errori maneggiando i cavi. Inoltre, tutti fanno notare che su quello a lui appoggiato correva corrente a 24 volts, una quantità non sufficiente per folgorarlo. Non solo: i colleghi fanno notare che se la morte di Andrea fosse legata a una scarica di corrente elettrica sarebbe scattato il salva vita immediatamente dopo, invece è entrato in azione solo quando il collega accorso ha tagliato il cavo che aveva accanto al collo. Il pubblico ministero attende anche le conclusioni dei controlli avviati dai tecnici del Servizio prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro dell’Asl, che hanno compiuto un sopralluogo e che sono incaricati di relazionare se tutte le misure di sicurezza previste dalla normativa siano state applicate e quindi sulle condizioni in cui hanno trovato l’impianto di Veritas, il cui funzionamento per la depurazione delle acque reflue della zona di Campalto non è stato interrotto, visto che il sequestro scattato dopo l’incidente riguarda un’area limitata.

Ieri, comunque, anche da Veritas è stata avanzata un’ulteriore ipotesi, che potrebbe confermare quella del decesso causato dalla folgorazione.

Esiste, infatti, un’altra linea elettrica, questa con una potenza di 380 volts, che si trova sul binario utilizzato per trasportare i carrelli. Appena arrivato al lavoro, martedì, Boscaro aveva parlato con un collega del fatto che c'era un problema ad un motore che aziona le grandi spatole che mescolano i liquami nelle vasche. A causare il malfunzionamento era un sensore, che andava sostituito. Andrea a quel punto aveva spiegato che se ne sarebbe occupato lui. E così si era diretto verso la vasca dove si trova il motore. Un lavoro non pericoloso.

Erano circa le 9 quando il collega l'ha visto per l'ultima volta.

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