Obiettore di coscienza vince la causa con l’Inps Contributi riconosciuti

Concordia. Un sessantenne fa valere a fini pensionistici i 15 mesi di carcere parificandoli al servizio militare
Lavoratori e pensionati in attesa dell'apertura di uno sportello Inps di Napoli, in un'immagine d'archivio. In Italia la pensione media e' pari a circa 1.105 euro. E' quanto emerge dal rapporto su 'trattamenti pensionistici e beneficiari al 31 dicembre 2008', elaborato dall'Istat in collaborazione con l'Inps. L'Istituto di statistica, precisando che il dato potrebbe essere leggermente sottostimato (lievemente ridotto il peso delle indennita' di accompagnamento), aggiunge che le donne rispetto agli uomini ricevono un assegno piu' basso di circa il 30,5%. Infatti, l'importo medio percepito dagli uomini e' di 17.137 euro all'anno, quello delle donne e' invece pari a 11.906 euro. ANSA/CIRO FUSCO/ li
Lavoratori e pensionati in attesa dell'apertura di uno sportello Inps di Napoli, in un'immagine d'archivio. In Italia la pensione media e' pari a circa 1.105 euro. E' quanto emerge dal rapporto su 'trattamenti pensionistici e beneficiari al 31 dicembre 2008', elaborato dall'Istat in collaborazione con l'Inps. L'Istituto di statistica, precisando che il dato potrebbe essere leggermente sottostimato (lievemente ridotto il peso delle indennita' di accompagnamento), aggiunge che le donne rispetto agli uomini ricevono un assegno piu' basso di circa il 30,5%. Infatti, l'importo medio percepito dagli uomini e' di 17.137 euro all'anno, quello delle donne e' invece pari a 11.906 euro. ANSA/CIRO FUSCO/ li

CONCORDIA. La causa vinta da un obiettore di coscienza di Concordia fa scuola e il Tribunale di Roma dà ragione a un altro obiettore di coscienza cui sono stati riconiosciuti dopo anni i contributi pensionistici. La legge che ha introdotto l'obiezione di coscienza fino alla fine degli anni 80 in realtà poneva l'Italia in violazione dello spirito della Costituzione e dei principi internazionali, non trattandosi di vero servizio non militare. Così tanti giovani hanno per anni preferito andare in carcere anzichè venir meno a valori morali di vero pacifismo.

Questo signore si vedrà ora riconosciuto quel periodo come avesse fatto il servizio di leva, a fini contributivi. L'uomo ha oggi ha 60 anni, difeso dall'avvocato del foro di Venezia, Enrico Cancellier. Negli anni 70, per motivi di coscienza, si era rifiutato di prestare il servizio militare di leva allora obbligatorio. Per tale motivo era stato condannato alla reclusione per un anno e tre mesi. Una volta estinto il reato, e dopo aver ottenuto la riabilitazione, ha chiesto all’Inps l’accreditamento, sulla propria posizione previdenziale, dei contributi figurativi inerenti il periodo del servizio militare, che coincideva con la detenzione. «La domanda era stata respinta dall’Inps», spiega il legale, «sul presupposto che l’accredito della contribuzione figurativa era previsto a seguito di riconoscimento dell’obiezione di coscienza, solo per i periodi di servizio non armato e di servizio sostitutivo civile. Effettivamente il mio assistito», ricorda il legale, «si è rifiutato di svolgere il servizio militare quando era già entrata in vigore la normativa, oggi abrogata, che ha introdotto nel nostro ordinamento l’obiezione di coscienza al servizio militare. In particolare, era previsto che gli obbligati alla leva che avessero dichiarato di essere contrari in ogni circostanza all’uso personale delle armi per imprescindibili motivi di coscienza potevano essere ammessi a soddisfare l’obbligo del servizio militare attraverso un servizio non armato. Si tratta di un passo importante verso l'allineamento che già da tempo c'è negli altri paesi comunitari».

Giovanni Cagnassi

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