Cento firme in due giorni per riportare al suo posto la Madonna di Marghera
La petizione lanciata dal gruppo Margherini Doc vuole che la statura venga ricollocata in piazzale Giovannacci: «Rappresenta un punto di riferimento di grande valore storico, affettivo, antropologico e sociale per la comunità»

La Madonna di Marghera com’era e dov’era. E’ quello che chiede un gruppo Margherini Doc con una petizione indirizzata al parroco di Sant'Antonio e al patriarca di Venezia, alle autorità pubbliche competenti: Soprintendenza ABAP per la Città Metropolitana di Venezia, Ministero della Cultura, Comune di Venezia.
Petizione che ha raccolto cento firme in soli due giorni dalla pubblicazione sul sito petizioni.com.
Il testo delle petizione
"Noi, cittadine e cittadini indipendenti di Marghera, sottoscriviamo la presente petizione promossa dal gruppo Margherini DOC (lo chiede dal 2020) per il ripristino della Madonna di Marghera nella sua collocazione originaria, ovvero nel piazzale Giovannacci, dov’era e com’era.
La statua della Madonna rappresenta un punto di riferimento di grande valore storico, affettivo, antropologico e sociale per la comunità di Marghera.
Siamo fermamente contrari all’intervento – appreso tramite i giornali locali – che, senza alcun processo partecipativo né condivisione con la comunità, intende modificare uno dei simboli identitari di Marghera. Un’iniziativa che possiamo definire senza esagerazione come un “colpo gobbo” estivo.
La motivazione addotta, ovvero la sicurezza, non è credibile: si tratta di un falso problema!
Parlare di sicurezza è una scusa assurda, non è una ragione valida e credibile perché la statua della Madonna ha svettato per oltre 50 anni dentro a Piazzale Giovannacci (le foto storiche lo documentano) senza subire alcun atto vandalico. I danneggiamenti si sono verificati solo dopo che la Madonna è stata spostata, abbassata dalla sua altezza originaria e messa in una posizione di continuo degrado nascosta tra siepi e alberi, ma anche quando le è stata impropriamente attribuita una funzione simile a un altare, funzione che non le è mai appartenuta.
Chiediamo quindi con forza che la Madonna torni a svettare nel suo posto originario, a un’altezza tale che ritorni ad essere visibile da lontano all'ingresso di Marghera, così da non poter essere danneggiata da mani malintenzionate, proprio com’è avvenuto per mezzo secolo.
Riteniamo inaccettabile che la Municipalità di Marghera abbia potuto intraprendere un'iniziativa di tale portata senza alcuna forma di condivisione o consultazione pubblica, ignorando tra l’altro che l’area della Città Giardino è stata ufficialmente dichiarata di “notevole interesse pubblico” dal Ministero dei Beni Culturali (MiBACT) nel 2018.
La statua dovrebbe essere riportata nella sua collocazione originaria, “dov’era e com’era”, anche perché lo spostamento attuale fu solo provvisorio, reso necessario dai lavori per la realizzazione della grande vasca di accumulo delle acque. Considerata l’ampiezza dello spazio oggi disponibile al centro di piazzale Giovannacci, appare plausibile che i progettisti abbiano previsto un’area dedicata alla ricollocazione della statua nel punto in cui si trovava originariamente.
Come documentato dalle foto storiche dell'Archivio Margherini DOC, fin dagli anni ’50 la Madonna si trovava all’interno del Piazzale, e non all’esterno. La sua presenza rappresenta dunque un elemento paesaggistico di indiscusso valore per la memoria collettiva e l’identità culturale di Marghera. Facciamo notare che la ricollocazione dovrebbe prevedere un basamento di maggiore altezza com'era nella versione originale che fu abbassato per esigenze provvisorie.
Poiché per la realizzazione delle fondamenta del basamento è necessario un permesso edilizio comunale e considerato che l’intervento incide sul paesaggio, chiediamo alle autorità competenti di vigilare affinché ogni atto sia conforme alle Norme Tecniche di Attuazione e sia sottoposto a preventiva autorizzazione della Soprintendenza, come previsto dalla normativa vigente.
Per quanto riguarda la sicurezza dell'attraversamento del Piazzale, considerato che ci sono ampi spazi a disposizione, così come in altre rotonde di Marghera (ad esempio in Piazzale della Concordia), si ritiene sia semplicemente sufficiente la creazione di una apposita segnaletica stradale orizzontale e verticale ad hoc. Per maggiore sicurezza si chiede l'installazione di videocamere di sorveglianza, che si renderà utile anche per una maggiore vigilanza e dissuadere dall'attuale uso improprio della fontana per lavaggio di indumenti.
Per dare un'idea della Madonna dentro a Piazzale Giovannacci alleghiamo anche una foto del rendering, creato a puro titolo di esempio dal Margherino DOC Alberto Enzo. Per la sistemazione della Madonna va comunque tenuto come riferimento l’orientamento originario verso nord ovest, esattamente nell’ampio spazio disponibile e lastricato a ovest del Piazzale”.

La storia della Madonna
Anno 1954, nel cuore di Marghera venne collocata una statua della Madonna in piazzale Giovannacci. All’epoca, il quartiere era in forte crescita, popolato da famiglie operaie, emigranti e gente fiera che costruiva un futuro tra fabbriche e case popolari.
In quel contesto semplice ma pieno di dignità, la Madonna divenne subito un simbolo: una figura materna, accogliente, sempre presente, che molti cominciarono a salutare ogni giorno al passaggio. La statua venne inizialmente sistemata al centro della rotonda del piazzale. Col tempo, causa lavori della vasca di accumulo acque, venne spostata più lateralmente, vicino alla fermata del tram, ma senza mai perdere il suo ruolo centrale nella vita della gente. Una presenza quotidiana.
Per i Margherini DOC la Madonna era ed è un punto di riferimento: la si guardava mentre si andava al lavoro, la si salutava con un gesto del capo o un segno di croce, la si ricordava durante le festività religiose o nei momenti difficili. In molti la considerano, ieri come oggi, un simbolo d'identità. Anche chi non è religioso prova rispetto verso quella figura che rappresenta il passato, le radici, la fatica e l’orgoglio di una comunità che non ha mai smesso di lottare. La gente di Marghera la vuole rivedere dov’era e com’era.
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