Nuovo pacemaker riporta il sorriso a una neomamma

CHIOGGIA. Primo impianto a Chioggia di pacemaker vescicale. Qualche giorno fa il neo primario di Urologia Giuseppe Tuccitto ha impiantato lo strumento in una donna di 23 anni, originaria di Gorizia, che aveva riportato un danno all’apparato urinario in seguito ad un parto naturale.
La donna da due anni era costretta a utilizzare costantemente un catetere perché aveva perso lo stimolo della minzione in seguito alla lesione neurologica. Fino ad oggi la giovane mamma ha dovuto rimuovere l’urina mediante il cateterismo che praticava da sola quattro volte al giorno. L’impianto di un pacemaker vescicale è una metodica che si pratica in Europa dal 1994 e in Italia dal 1996.
Il dottor Tuccitto è stato tra i primi urologi a eseguire questo tipo di intervento che ancor oggi viene attuato in poche strutture ospedaliere.
«Abbiamo eseguito l’intervento in day hospital», spiega il primario, «in anestesia locale. Alla signora è stato inserito un elettrodo quadripolare nella colonna vertebrale, all’altezza del terzo forame sacrale, collegato ad uno stimolatore esterno. Per un mese verrà sottoposta a stimolazione elettrica per riprendere una normale minzione. Quando la ripresa sarà completata, lo stimolatore verrà staccato e al suo posto verrà inserito uno stimolatore interno che ha le stesse caratteristiche del pacemaker cardiaco. La paziente potrà così riprendere una vita normale». Un risultato non da poco se si considera che si tratta di una donna di soli 23 anni.
Il pacemaker vescicale viene usato anche per donne con incontinenza urinaria da urgenza che non rispondono al trattamento farmacologico. La patologia interessa un 10% di donne, che sale al 30% dopo i 70 anni, di cui un terzo con incontinenza d’urgenza.
La nuova operazione segna un ulteriore traguardo per l’offerta sanitaria dell’ospedale di Chioggia.
«Stiamo lavorando», spiega il direttore generale dell’Asl 14, Giuseppe Dal Ben, «per restituire ai cittadini l’ospedale che meritano. Sono proprio interventi di questo tipo, realizzati grazie a professionisti del calibro del nuovo primario di Urologia, a elevare l’ospedale ad un livello di eccellenza. Lavoriamo», ha concluso il idrettore generale, «in parallelo su molti più fronti: professionalità, comfort alberghiero e dotazione tecnologica per migliorare la qualità della struttura».
Elisabetta B. Anzoletti
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia