Nuove costruzioni in centro approvata la variante

NOALE. Nuovi edifici sorgeranno a Noale. Si sapeva da un pezzo che nella zona di via Ferrara avrebbero trovato spazio costruzioni, ma la giunta comunale ha approvato la variante al piano residenziale, d’iniziativa privata, per un totale di 38.350 metri cubi. I lavori dovrebbero iniziare nei prossimi mesi, ma il governo locale ha stabilito alcuni paletti sulle opere complementari. E, in questo caso, è la bretella di collegamento con la variante alla Noalese.
Tutto nasce dalla mancata costruzione di Rfi del sottopasso ferroviario su via Mestrina; se all’inizio l’intervento era stato inserito nella metropolitana di superficie ed era considerato fondamentale nel panorama viario locale, almeno da un paio d’anni nella Città dei Tempesta ci si è messi il cuore in pace perché il cantiere non si aprirà, soprattutto per una questione economica in un periodo dove si deve fare di necessità virtù. Allora si è iniziato a ragionare su come servire il futuro quartiere e allacciarlo alla viabilità attorno e l’ipotesi bretella ha preso corpo quasi da subito, anche per costi ridotti rispetto alla spesa iniziale. L’idea è ben vista in Regione, mentre i proprietari del lotto la considerano essenziale per la mobilità interna, con un po’ come al Borgo dell’Oasi vedono fondamentale il sottopasso di via Ongari. Ora nel documento approvato dalla giunta ci sono dei dettagli in più; in attesa che la strada sia costruita dalla Regione o dalla stessa Rfi, la ditta lottizzante s’impegna a andare avanti con parte dei lavori dal piano, ossia nel limite massimo del 54 per cento, ma se il collegamento non fosse realizzato, a quel punto il privato potrebbe entrare in gioco e farsene carico.
«Qualora l’esecuzione del prolungamento e collegamento con via Ferrara con la bretella 515 non fosse avviato/realizzato dalla Regione, da Rfi o da Veneto Strade», si legge nell’allegato, «la ditta lottizzante potrà subentrare nell’impegno alla realizzazione del suddetto collegamento, a condizione che a essa vengano consegnate nel possesso, le aree necessarie esterne alla proprietà, da parte degli enti suddetti o del Comune, cui compete l’esproprio per pubblica utilità, nonché approvato entri i 24 mesi successici il relativo progetto stradale redatto a cura del progettista o del direttore lavori e presentato dalla ditta lottizzante». È previsto anche uno scomputo degli oneri di urbanizzazione e se la strada fosse costruita in cinque anni dagli enti preposti, a quel punto il privato potrà portare a termine i 38.350 metri cubi di edifici.
Alessandro Ragazzo
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