Nomina nuovo dirigente Pavanello sulla graticola

MIRANO. Bufera politica a Mirano, con tanti auguri di buona Pasqua. A scatenarla le minoranze, dopo essere venute a sapere che il sindaco Maria Rosa Pavanello avrebbe intenzione di nominare un nuovo dirigente, dopo l’addio di Alessandro Scarpa un mese e mezzo fa. Fin qui nulla di male, visto che comunque il posto è vacante.
Il sostituto però potrebbe non essere uno qualsiasi, ma Paolo Fortin. I miranesi hanno imparato a conoscerlo in queste settimane, durante i vari incontri sull’Unione dei comuni del Miranese, perché è colui che da tecnico competente ed esperto dell’Anci, l’Associazione dei comuni italiani, ha redatto lo studio di fattibilità della costituenda Unione del Miranese. Fortin tra l’altro ricopre altri incarichi dirigenziali in enti locali del territorio, a Piazzola sul Brenta e nell’Unione dei comuni Riviera del Brenta. Dal “palazzo” di piazza Martiri nessuna conferma per ora, ma il solo fatto che il nome di Fortin circoli negli ambienti comunali basta a dipingere quello che per le opposizioni è una sorta di disegno perverso che porterebbe lo stesso Fortin a diventare, in un secondo momento, proprio il direttore generale dell’Unione del Miranese, visto che nuove assunzioni sono escluse e a dirigere il nuovo ente sovracomunale dovrebbe essere perciò un dirigente comunale già in forze in uno dei sei comuni aderenti. Apriti cielo. «Capiamo così a cosa è davvero servito lo studio sull’Unione», sbottano Marina Balleello (Pdl), Giampietro Saccon (Prima il Veneto), Marco Marchiori, Antonio Milan e Martina Pasqualetto (M5S), «si parlava di un “direttore part-time” retribuito con “Convenzione con una posizione apicale dei comuni aderenti all’Unione”. Vuoi vedere che il nuovo dirigente di Mirano e il futuro direttore dell’Unione sono la stessa persona? Pazienza per la casuale coincidenza, ma se quella stessa persona, fosse anche quella che ha redatto lo studio di fattibilità forse ci sarebbe qualche problema. A chi sarebbe servito, in questo caso, lo studio di fattibilità?».
Motivo sufficiente per far presentare alle opposizioni un’interrogazione nella quale si chiedono al sindaco spiegazioni. «Non c’è alcun atto amministrativo che supporti le loro tesi», replica Pavanello stizzita, «fanno le interrogazioni sulle voci di corridoio. Questo basterebbe a relegare la loro uscita come puramente strumentale ed elettorale. Invece posso aggiungere che attualmente non c’è nemmeno una selezione aperta per un dirigente a Mirano. Ero rimasta che le interrogazioni si facessero su atti e fatti concreti, evidentemente non è più così».
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