Nomina a Vicenza, la pm Mossa vince al Tar

VENEZIA. Contraddizioni nel provvedimento di nomina. Il Tar del Lazio ha annullato il provvedimento del Consiglio Superiore della Magistratura del 1 luglio 2015 che attribuiva l’ufficio di procuratore aggiunto di Vicenza al magistrato Orietta Canova fino ad allora sostituto in procura a Padova. Il ricorso l’ha intentato e vinto il magistrato Paola Mossa, seconda arrivata nella corsa per aggiudicarsi lo scranno vicentino, che dal 2002 al 2012 è stata anche in forza alla Dda di Venezia ed ora in forza alla Procura ordinaria lagunare. Le contraddizioni della nomina sono ben spiegate dai giudici: «Le doglianze della ricorrente vanno condivise quando lamenta un eccesso di potere per contradditorietà logica nella motivazione, per avere la quinta commissione del Consiglio reso, a distanza di 14 giorni, due valutazioni della controinteressata diametralmente opposte». Quindici giorni prima della decisione di Vicenza, sia la Canova che la Mossa hanno partecipato al procedimento per assegnare il ruolo di procuratore aggiunto a Padova, poi vinto da Valeria Sanzari.
La delibera del Csm aveva osservato come «Il profilo della Sanzari prevale anche su quello della Canova, sostituto procuratore di Padova dal 3 agosto 1999, la quale non risulta avere mai avuto - a differenza della Sanzari - esperienze eterorganizzative, essendosi limitata a ben organizzare il lavoro proprio». Nel provvedimento impugnato si afferma per contro che la Canova «ha sempre dimostrato la capacità di organizzare il proprio lavoro in efficace sinergia con le correlate attività del personale amministrativo, utilizzando in modo ottimale le risorse disponibili». I giudici parlano di «radicale contrasto», «difficilmente comprensibile il ben diverso giudizio espresso a distanza di sole due settimane, la motivazione del quale, nella parte in cui attribuisce alle capacità organizzative della Canova una portata di notevole rilievo - sia in termini assoluti in ordine al possesso del requisito dell’attitudine, che in ordine alle ragioni di prevalenza - presenta oggettivi profili di criticità». Ieri, il vice procuratore Orietta Canova era al suo posto in procura a Vicenza, dove rimarrà fino ad una eventuale decisione definitiva. Ovvio che il magistrato ricorrerà al Consiglio di Stato per cercare di ribaltare questa decisione. «Sono tranquilla e serena», si è limitata a dire ieri dal suo ufficio.
Carlo Bellotto
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