Noale, sessantenne muore facendo kitesurfing

Renato Doro, originario di Noale, viveva a Trieste: l’incidente, causato da una folata di vento improvvisa, sotto gli occhi della moglie
Renato Doro e il suo kitesurf
Renato Doro e il suo kitesurf

NOALE. Un colpo di vento Un colpo di vento improvviso. Una corrente che non gira come pensavi e ti porta dove vuole. La manovra che non tiene, nonostante gli anni di esperienza.

Nonostante gli sforzi disperati per raddrizzare la rotta. Sono pochi secondi. Fatali. Renato Doro, sessantacinque anni, è morto sbattendo contro un molo durante un’uscita di kitesurfing. L’incidente si è verificato in Egitto sabato mattina, nella località di Nabq, non distante da Sharm El Sheik.

L’uomo era nato a Noale, ma viveva a Trieste da decenni. Doro, in pensione da alcuni anni dopo un passato da dipendente nell’impresa edile Riccesi, si trovava in vacanza assieme alla moglie Concetta da un paio di settimane. Si recava a Nabq da parecchio tempo. Lì c’è il vento giusto per gli appassionati di kitesurf.



I testimoni sentiti dalle autorità del posto avrebbero riferito che il sessantacinquenne è stato investito da una forte raffica mentre era in mare. La folata l’ha preso in pieno mentre stava facendo un salto. La forza del vento ha spinto l’uomo contro un muretto del porticciolo.

Un impatto violentissimo che gli ha rotto l’osso del collo. I soccorritori accorsi sul posto non hanno potuto fare nulla. La polizia locale, che ha compiuto gli accertamenti sul caso, sulle prime non ha escluso nessuna ipotesi. Nemmeno quella dell’omicidio. Ma le circostanze del decesso e la dinamica, confermata da chi ha visto la scena, hanno subito escluso questa pista.

Un incidente, dunque, null’altro. «Mio papà faceva questo sport da anni, quindi era molto esperto» ha spiegato la figlia Barbara, «ed era anche piuttosto in forma. Non si sarebbe mai recato in acqua se non fosse stato convinto di poter gestire al meglio al situazione in tutta sicurezza».

La salma è stata portata all’ospedale italiano del Cairo. Sarà trasportata in Italia, per i funerali, nelle prossime ore.

«Mio padre era un uomo eccezionale» così lo ricorda ancora la figlia Barbara, «che si spaccava in quattro per aiutare tutti, viveva la sua vita al massimo. Amava vivere, amava lo sport e amava il kitesurfing che l’ha portato via per sempre. Era amato da tutta la famiglia e dai suoi tanti amici, la sua assenza non potrà mai essere colmata. Siamo devastati» aggiunge Barbara al telefono, trattenendo a stento le lacrime «increduli di averlo perso così».

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