«No alle grandi navi a Marghera»

Dura presa di posizione dei delegati Cisl delle imprese ancora attive nell’area
Portare le grandi navi da crociera a Porto Marghera come sostengono con convinzione l’Autorità Portuale, il sindaco di Venezia e tanti altri? C’è il no deciso dei sindacati dei lavoratori di Porto Marghera a questa ipotesi – indicata ufficialmente al ministero delle Infrastrutture dall’Autorità di Sistema Portuale.


Stavolta a bocciare in toto questa ipotesi sono i rappresentanti sindacali delle Rsu e Saf aderenti alla Femca Cisl di aziende chimiche e dell’energia presenti a Porto Marghera, come Eni-Versalis, Eni-Raffineria, Eni-Servizi, Pilkington, Eni-Corporate, Petroven, Decal, Saipem, Arkema, Solvay, Spm, Sifagest, S. Marco Petroli, Riva & Mariani Group spa, Isolfin Romagnola spa e Termisol Termica srl.


«Insieme ad altri colleghi rappresentiamo circa 3.500 lavoratori di Porto Marghera» scrivono in un comunicato «siamo stupefatti di come il mondo politico e anche qualche sindacalista o ex, stanno affrontando il tema delle grandi navi a Venezia. Con una certa superficialità e senza la capacità di approfondire il tema questi signori si permettono di fare certe affermazioni, come quando dicono che a Porto Marghera non si deve più fare industria o che lanciano stralunate proposte come quella di portare le grandi navi da crociera dentro il sito industriale e davanti alle grandi imprese».


«L’Ispra, la Capitaneria di Porto e l’ex capo dei piloti, Ferruccio Falconi, definiscono questa proposta come una scelta sbagliata perché incompatibile con il territorio, le industrie e i traffici commerciali» continuano i rappresentanti sindacali «E allora perché insistere tanto con progetti come quello dell’ex assessore D’Agostino e di Ed Srl? Venezia è un comune ampio che va da Fusina all’aeroporto e riteniamo ci siano tutte le condizioni per trovare il modo affinché tutti i settori produttivi possano coesistere, svilupparsi, non ostacolandosi tra loro. Ripetiamo la domanda: E allora perché insistere tanto con la soluzione Porto Marghera?».


Il duro comunicato dei rappresentanti dei lavoratori si conclude ricordando a chi vuole portare le grandi e ingombranti navi da crociera nei canali e nelle banchine industriali che Porto Marghera «non è un deserto».


In molte sue aree si sono importanti e avanzate attività industriali che garantiscono lavoro e reddito a migliaia di lavoratori che «sono determinati a difendere le imprese e il posto di lavoro».
(g.fav.)




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