Neve, tanti disagi e scivoloni: polemica per il sale in ritardo

VENEZIA. Annunciata era stata annunciata ed alla fine è arrivata: neve fitta, anche se solo per poche ore, accompagnata da un vento freddo, che ha fermato i fiocchi, ma ha reso le strade pericolose. Così, quella che è magia per i turisti che impazzano con i selfie imbiancati dal ponte di Rialto e in piazza San Marco, si è trasforma rapidamente in disagio evidente per i veneziani alle prese con gli spostamenti di lavoro o la spesa a piedi. “È la neve, bellezza”, che ieri pomeriggio verso le 16 ha iniziato a cadere per un paio d’ore con fiocchi sempre più grossi e scenografici, che però hanno velocemente trasformato calli e ponti in una pericolosa pista di pattinaggio, facendo fioccare le proteste: che fine ha fatto il sale antiscivolo? «L’ordine di spargimento nel centro storico è stato dato alle 16.30, perché prima pioveva e non si può spargere il sale con la pioggia», risponde Maurizio Calligaro, direttore Veritas e con delega anche al servizio di Protezione civile del Comune di Venezia, «sono entrati in azione 60 operatori per spargere tra le 8 e le 9 tonnellate di sale». Intanto, per non correre rischi, i vigili urbani hanno chiuso per qualche ora al transito il Ponte della Costituzione, non nuovo a “scivoloni” (è stata soccorsa una persona seriamente ferita): e sui social sono impazzati i commenti sul ponte-monte con l’ovovia-seggiovia ferma da mesi per avaria. Quanto alla neve e al ghiaggio - quelli veri - il programma prevede che il piano di sparigimento riprenda questa mattina alle 4.30 con personale Veritas, al quale dalle 5 si affiancherà personale delle cooperative sociali. Se è vero che le previsioni meteo sono state azzeccate in pieno anche sui tempi della prima nevicata dell’anno - tutto sommato breve e che non dovrebbe ripetersi - è pur vero che i disagi sono stati comunque molti in città, con numerose scivolate di passanti e cadute a terra. Anche ai pontili Actv, dove lo spargimento di sale è onere del personale dell’azienda di trasporto: il freddo ha, infatti, rapidamente ghiacciato il sottile strato di pioggia, rendendo il legno delle passerelle molto pericoloso, soprattutto in quegli approdi - come, ad esempio Ca’ d’Oro - dove la pavimentazione da tempo necessita di sostituzione ed è scivolosa anche con il bel tempo. Lo spirare di un vento di scirocco, ieri sera, ha evitato il peggio, ma nei prossimi giorni - soprattutto a partire da mercoledì - la temperatura scenderà ampiamente sotto lo zero anche a Venezia, dove le temperature sono sempre più miti.

«Per le strade della città storica, comunque, come già a Mestre», prosegue Calligaro, «il servizio di spargimento sarà allertato per tutta la settimana, dal momento che - appunto - sono annunciati dall’Arpav giorni non più di neve, ma comunque di grande freddo». Questa notte ha fatto capolino anche l’acqua alta, annunciata dal Centro previsione e segnalazione maree del Comune come «sostenuta»: un metro sul medio mare per le 3.30 della notte scorsa. Per i prossimi giorni, invece, valori normali e senza disagi. A suscitare allarme - e un tam tam preoccupato sui social durato giorni - è stata, invece, una precedente clamorosa previsione lanciata dal sito Meteo.it, che la sera del 23 dicembre aveva pubblicato sulla sua pagina un grafico da “incubo” con 155 centimetri per la notte del 29 dicembre. Previsione corretta alle 9.30 della Vigilia, con una normalissima marea a 60 centimetri.

Meteo. Le previsioni confermano la tendenza dei giorni scorsi: freddo e neve in montagna fino al fondovalle, ma anche a quote collinari, pedemontane e probabilità di neve, o neve mista a pioggia, anche in pianura, dove tuttavia non supererà i pochi centimetri. Un bollettino che basta alla protezione civile del Veneto per dichiarare lo stato di attenzione, in vigore fino alle 18 di domenica. L’allerta serve in particolare per permettere la piena operatività del sistema di protezione civile e pertanto la Regione ha raccomandato ai gestori di strade e ferrovie di assumere ogni iniziativa utile a garantire la piena funzionalità e la sicurezza della viabilità. Rischio che riguarda anche la formazione di ghiaccio, favorita dal brusco calo delle temperature.
Venezia. I fiocchi sono iniziati a cadere fitti verso le 17 anche in centro storico, attecchendo velocemente. In molti hanno segnalato difficoltà a camminare, scivolando per la mancanza di sale sui ponti e le calli. Veritas si giustifica spiegando che lo spargimento è iniziato alle 16.30, perché prima di quell'ora pioveva. I disagi, comunque, non sono mancati, anche se i grossi fiocchi hanno riempito le foto dei turisti.
Mestre. In terraferma è scattato il piano già da tempo predisposto in caso di emergenza neve. «Siamo organizzati per intervenire e lo stiamo facendo bene», afferma Maurizio Calligaro, dirigente Veritas, che da anni segue la protezione civile per il Comune, «il nostro piano non ha subìto modifiche negli ultimi anni, ma sono aumentate le dotazioni tecniche, con l’acquisto di ulteriori attrezzature per lo sgombero della neve». Un potenziamento atteso quello dei mezzi in dotazione al Comune di Venezia, che consisteva finora in tre lame e quattro nuovi mezzi spargisale. Attendono ancora un aggiornamento, invece, a causa dei problemi di bilancio, i percorsi dei mezzi spargisale, che si riferiscono ancora a una cartografia approvata nel 2002. Ieri, dalla protezione civile comunale, i responsabili spiegavano come l’ipotesi dell’arrivo della neve a Venezia e terraferma sia in realtà ridotto al minimo, anche se resta il preallarme per la possibilità della formazione di ghiaccio dovuto alle basse temperature previste.

In provincia. Più accumuli nell’entroterra, in particolare ai confini con la provincia di Padova. Per questo motivo è già scattato il piano neve in alcuni Comuni del Miranese e della Riviera. In alcune zone già ieri sono stati sparsi i primi quantitativi di sale in prossimità degli incroci più pericolosi della viabilità provinciale. L’allerta riguarda in particolare la zona del graticolato romano, dove le precipitazioni potrebbero essere più intense e l’intervento lungo la fitta rete viaria più delicato e difficoltoso e anche il Basso Piave.
A S. Maria di Sala l’assessore all’Unità di crisi Enrico Merlo conferma la piena operatività del piano predisposto, con operai e protezione civile. Consegnate anche ai parroci alcune scorte per la messa in sicurezza dei sagrati delle chiese. A Spinea sono oltre 40 i quintali di sale pronti per un’eventuale emergenza. Anche a San Donà la protezione civile è usciuta con gli spargisale.
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