«Nel suo campo era innovatore e aveva capacità non comuni»
I colleghi
Dopo la tragica domenica di Spinea, a essere sotto choc non è solo la famiglia dei due coinigui. I figli e gli altri parenti, comprensibilmente scossi, si chiudono nel proprio dolore di fronte a un evento così straziante.
Così a parlare sono i colleghi di Pasco, neurologo molto noto e rispettato all’interno della comunità medica, che ha reagito con sgomento alla notizia.
«Un uomo geniale e un neurologo di rara intelligenza». Sono le prime parole di Carlo Fattorello Salimbeni, ex primario di Neurologia all’ospedale di Mirano, quando gli si chiede dell’ex collega e amico. «Aveva delle capacità non comuni, è una di quelle personalità eclettiche con una moltitudine di interessi. Faceva di tutto, dall’aggiustare la lavatrice a dipingere l’auto».
Una persona con delle qualità straordinarie, messe in evidenza anche nel corso della sua vita professionale: «Nel suo campo specifico è stato un innovatore», continua Fattorello, «perché per merito suo c’è stata la diffusione dell’elettromiografia. Adesso è un esame che si fa dappertutto ma allora – si parla di 40 anni fa – fu lui a introdurre questa metodica. Era un esame che si faceva in pochissimi centri del Veneto e per questo ottenne anche un riconoscimento regionale». I due si erano visti un paio di mesi fa, ma Fattorello non aveva notato nulla di diverso: «Era il solito Pasco, sempre attivo e con un mucchio di idee. Mi raccontava delle sue passioni al di fuori della medicina: una volta in pensione, aveva iniziato a coltivare l’interesse per la filosofia e la teologia. Sapevo che aveva qualche problema di salute, ma cose dell’età. Mi ha colto veramente di sorpresa quanto successo, perché non avevo visto alcun segnale di depressione o di pensieri simili».
Esprime vicinanza anche Giovanni Leoni, presidente dell’ordine dei medici di Venezia: «Conosco Pasco di fama, siamo profondamente colpiti dal dramma del collega. Purtroppo anche i medici si ammalano e spesso vivono peggio degli altri la condizione di paziente. A volte addirittura la rifiutano, come sembra in questo caso». —
C.R.
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