Nel Pdl festeggia solo Mario Dalla Tor

Chisso: «Nessuno può dire di aver vinto». Il Carroccio non è sorpreso della batosta: «Dobbiamo rimboccarci le maniche»
Di Mitia Chiarin
Festeggiamenti del PDL e di Mario Dalla Tor alla trattoria Da Ugo a Campalto
Festeggiamenti del PDL e di Mario Dalla Tor alla trattoria Da Ugo a Campalto

MESTRE. “V” per vittoria. Alza il braccio al cielo Mario Dalla Tor, vicepresidente pidiellino della provincia di Venezia, pronto a fare il primo biglietto d’aereo per andare a Roma nella nuova veste di senatore. Nel quartiere generale del Pdl in via Hayez, sorrisi e soddisfazione. «Comunque il Senato appare ingovernabile con questi risultati e rischia di esserlo anche la Camera. Come uscirne? Un accordo con Grillo o una larga coalizione. Ma non so dire come andrà», dice Dalla Tor, sicuro di un posto al Senato tanto che ieri sera è andato a festeggiare con amici e colleghi di partito al ristorante “Da Ugo” a Campalto. Uno striscione per lui: «Abemus senator» che rivela però una scarsa conoscenza del latino. Al suo fianco, Renato Chisso, l’uomo forte del partito di Berlusconi a Venezia.

«Il Veneto è un risultato consolidato per il nostro partito», ci dice Chisso, «ma non mi aspettavo un risultato così importante del movimento di Grillo. Visto che gli elettori non sono degli stupidi occorrerà dare risposte a questa incazzatura. Lega e Pdl tengono ancora ma di certo con questi risultati nessuno può dire di aver vinto». E ancora sul risultato del Movimento 5 Stelle, Chisso dice: «Bisogna fare tesoro di quanto è successo e imparare a dare certezze ai cittadini arrabbiati. Senza demonizzarli, occorre valutare in positivo che fare». Dalla Tor ieri pomeriggio, nella lunga attesa dei risultati, ha anche spiegato di essere pronto da neo-senatore a lasciare libero il posto nella giunta Zaccariotto, visto tra l’altro che la Provincia di Venezia è destinata a sparire, sostituita da quella città metropolitana anche il Pdl ritiene necessaria.

Michele Zuin, capogruppo in Comune e candidato alla Camera, ha dovuto attendere prima di avere la certezza di una elezione. Un’attesa lunga per lui. «Tocca attendere, pian pianino stiamo recuperando ma bisogna attendere i dati definitivi per capirci qualcosa», spiega. «Quindi al momento potrei esserci ma anche no», precisa, tradendo un’evidente tensione. «Una giornata come questa non me l’aspettavo proprio, sia per il nostro risultato sia per quello, incredibile, di Grillo. Per fortuna al Pdl le cose sono andate bene. Pensavamo di vincere solo il Veneto invece di Regioni ne abbiamo conquistate tante e siamo fiduciosi per la Camera». Il riferimento è ovviamente al risultato in Veneto mentre a Venezia città il Pdl deve lasciare il posto di secondo partito al movimento di Grillo, che in provincia diventa addirittura il primo.

Zuin spiega così, a suo avviso, l’exploit del Movimento 5 stelle. «Sono stati gli indecisi dell’ultima ora a cambiare così i pronostici dei sondaggisti. Non si pensava andassero oltre il 20 per cento. E invece hanno portato via voti a tanti, come a Ingroia. Ma non a noi». Anche Giancarlo Galan, ex ministro, commenta il risultato: «Il Pdl poteva forse fare di più, e meglio, ma bisogna dire che tutto questo nostro grande recupero è merito del giaguaro».

Chi invece deve leccarsi le ferite di una sconfitta è senza dubbio la Lega Nord che a Venezia scende sotto il 5 per cento e in provincia non va oltre il 7 per cento.

Emanuele Prataviera, candidato alla Camera del Carroccio, spiega l’evidente malcontento: «Bisogna tirarsi su le maniche e lavorare. I veneti pretendano adesso da chi hanno votato. Noi lavoreremo comunque per portare avanti le istanze del nostro movimento. Ovvero, per far restare le tasse nel territorio. Ci aspettavamo un risultato in salita e quindi non siamo sorpresi ma dispiace che i veneti si siano fidati di chi non fa gli interessi di casa loro». A chi si riferisce?

«Mi riferisco al Pdl, alla sua parte meridionale e al movimento cinque stelle». Seccato, il rappresentante leghista mnon motiva l’exploit del Movimento 5 Stelle. «I numeri sono numeri, ma i risultati chiedeteli ai grillini. Vedremo adesso che entrano in Parlamento cosa sapranno fare per i veneti».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomenti:elezioni2013

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia