Negozio equo e solidale nei luoghi della movida

«Una nuova attività economica in campo Santa Margherita. E non è un bar». Lo annunciano con un pizzico di orgoglio i soci della cooperativa sociale «Acqua altra». Prodotti equosolidali dedicati ai residenti, minaccia di chiusura della loro piccola sede ai Carmini come tante altre attività non legate al turismo per gli affitti troppo alti e i costi non più sostenibili.

«E proprio mentre i soci stavano valutando l’ipotesi di abbassare le serrande per sempre», raccontano, «si è presentata una opportunità: un fondo di negozio libero, a Santa Margherita, in locazione ad un costo accettabile da una famiglia veneziana, disposta a sostenere una realtà di promozione sociale, più che trovare profitto con l’ennesimo bar».

Il fondo, dove un tempo si trovava un’erboristeria (chiusa tempo fa per la scomparsa dell’anziana titolare), consentirà adesso ad Aqua Altra di allargare gli orizzonti, con la collaborazione anche di altre realtà cooperative. Una «notizia» come si dice. Per l’apertura di un’attività destinata ai residenti al posto degli ormai onnipresenti bar e pizze al taglio che hanno trasformato il campo nell’area della Movida.

I soci della cooperativa sono Martina Giuponi, Barbara Salvagno, Carlo Tenderini, Jacopo Epis, Marco Tenderini, Giuseppe Venier, Silvano Brusamento, Chiara Zolli, Andrea Basso, Alberto Chinellato, Serena Spinazzi Lucchesi, Daniela De Marchi, Carolina Tomio, Luisa Gianeselli, Matteo Pellegrini, Federica Ghezzo, Meri Gallo, Melania Piccichè, Emilia Aimo, Valentina Ferrara, Marcella Sartore, Christine Huriet.

«Un piccolo segnale», dicono, «dell’inversione di tendenza possibile nella nostra città». —

A.V.

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia