Negozi aperti la domenica «Solo per sopravvivere»

FAVARO. Via San Donà e via Triestina, secondo i commercianti che ci lavorano, stanno diventando, vuoi per il tram, vuoi per l’apertura della Vallenari bis, sempre più un deserto dei tartari. Nonostante ciò, c’è chi resiste e cerca di tenere aperto tutte le domeniche, visto che la legge lo consente. Tra questi c’è l’alimentari De Lazzari, all’inizio di via Triestina, che da gennaio alza le saracinesche ogni domenia mattina: «Apro perché non pago nessuno», spiega «vengo io al lavoro e basta. Metto a posto le carte, sto alla cassa e nel frattempo offro un servizio, visto che vicino c’è anche l’hotel, ma guadagnarci è dura. Favaro è una città deserta, un disastro, non ci sono iniziative, se non si organizza qualcosa la gente non viene e qui. E c’è solo la festa della parrocchia».
Anche l’ultima manifestazione, La Festa Ferragostana che doveva tenersi tra qualche giorno, è saltata. «Nei negozi entrano sempre meno persone: da quando poi è stata aperta via Vallenari bis, passano ancora meno auto. In questi mesi ci sono persino panifici e negozi che decidono di non aprire il pomeriggio, perché non c’è nessuno, eppure non tutti vanno in vacanza. Anche il macellaio questa mattina (ieri ndr) ha tenuto chiuso».
Un dato, questo, che salta all’occhio. Oltre a Renato De Lazzari (foto), ad aprire tutte le domeniche è il supermercato Alì, al centro commerciale La Piazza. «La gente ha meno soldi, basta guardare le offerte, ci sono sconti incredibili in giro».
«Viviamo un momento di crisi per tutti», commenta Oscar Bonaldo di Arte e Cultura a Favaro, titolare dell’omonima pasticceria del centro La Piazza «i pochi soldi la gente li spende nei centri commercali, le domeniche portano via denaro durante la settimana ai negozi al dettaglio. Se ti dai da fare lavoricchi, ma non è più come una volta. Io sono aperto sette giorni su sette tranne luglio e agosto. Servono manifestazioni, iniziative: avevamo lanciato il mercatino del primo lunedì del mese, ma non ce l’hanno più autorizzato. Ora speriamo che con il nuovo distretto sanitario, qualcosa si muova». «Nei negozi non entra nessuno», commenta Bruno Bazzaro di Favaro Insieme, «prima il tram e poi la nuova via Vallenari, hanno dimezzato il passaggio. In questo periodo poi, calma piatta: c’è persino chi cede le vetrine e si rimpicciolisce mentre i negozi sfitti, rimangono vuoti».
Marta Artico
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