Nasce Service Info Point un “ponte” per gli immigrati

Si chiama “Service Info Point”. La sede si trova nel cuore della città, nel convento della Chiesa della Fava a pochi passi dal ponte di Rialto. Il servizio, operativo dallo scorso 14 aprile, è aperto ogni domenica dalle 16 alle 17 e dalle 18,30 alle 19,30. L’hanno pensato i religiosi dell’ordine dei Redentoristi. Il cappellano, padre Luigi Ramazzotti, spiega la finalità: «Il Service Info Point, gratuito, vuole essere ponte tra gli stranieri e i servizi dei vari Enti. Nasce per un duplice motivo: aiutare le persone in difficoltà che gravitavano in chiesa e allontanare personaggi che in cambio di una collaborazione lucravano». Il sacerdote spiega che il nuovo Punto «vuole essere una specie di centro d’ascolto e di assistenza aperto agli immigrati del territorio».
Il “Service Info Point” opera in collaborazione con il Comune, la Prefettura, la Questura, il Consolato filippino a Milano. Da anni la Chiesa della Fava accoglie la Comunità filippina, la più antica in città. Vi gravitano centinaia di persone e numerosi bambini. L’infaticabile padre Luigi, marchigiano, è arrivato in laguna sei anni fa. Il suo telefono, unico lusso, squilla in continuazione. Lavora sempre, con il sorriso, anche quando infiltrazioni d’acqua interessano l’antica scala elicoidale del convento. «La priorità è l’uomo e i suoi bisogni», dice il religioso. Quando in città sono arrivati i profughi libici è corso ad aiutarli. Ora raccoglie fondi per le popolazioni colpite dal terremoto in Nepal. Ognuno può partecipare. Padre Luigi parla quattro lingue, inglese, francese, tedesco, olandese. Se c’è un problema trova le soluzioni: «Da tempo osservavo che questa Comunità aveva bisogno non solo di un sostegno religioso ma anche linguistico, burocratico, di accompagnamento negli ospedali, negli uffici. Tante persone avevano difficoltà di parlare italiano o avevano problemi per il rilascio di permessi di soggiorno o altri documenti».
Così il sacerdote ha iniziato a organizzare corsi di alfabetizzazione e di consolidamento linguistici di italiano per giovani e adulti e un doposcuola per i bambini. Il religioso spiega: «Attualmente ci sono quattordici volontarie, insegnanti in pensione. A queste si aggiungono i nuovi volontari. Sono dodici ragazzi, dai 18 ai 23 anni, nati in Italia. Abitano a Venezia, Marghera, Mestre, Campalto, Cavallino. I giovani verranno formati dai vari Enti».
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