Musulmani al parco contro il terrorismo

MOGLIANO. Quasi cento persone, di religioni e nazionalità diverse, tutte vestite di bianco: per formare assieme una grande bandiera di pace e dire no al terrorismo. Si è svolto ieri pomeriggio, al...
ALLEGRANZI Mogliano Flash Mob comunità mussulmana
ALLEGRANZI Mogliano Flash Mob comunità mussulmana

MOGLIANO. Quasi cento persone, di religioni e nazionalità diverse, tutte vestite di bianco: per formare assieme una grande bandiera di pace e dire no al terrorismo. Si è svolto ieri pomeriggio, al parco delle piscine di via Barbiero, il flashmob promosso dall'associazione “Amici per la pace” che gestisce il centro islamico di via Torni. L'invito lanciato nei giorni scorsi dal presidente Amar Abdelhamid è stato accolto oltre che da molte famiglie della comunità musulmana moglianese anche da diverse associazioni e figure istituzionali del territorio: erano presenti i rappresentanti dell'amministrazione comunale (Oscar Mancini e Giacomo Nilandi di Sel), del coordinamento delle associazioni di volontariato (Leda Luise ed Ernesto Perillo), l'Anpi e i Seekers. “Not in my name” è una campagna virale, partita alcuni mesi fa dal web, che in tutto il mondo ha unito un ampio fronte di fedeli musulmani contro le violenze del califfato proclamato da Abu Bakr al-Baghdadi nei territori di Iraq e Siria, a partire dal giugno 2014. Gli organizzatori hanno disteso sull'erba un grande cerchio bianco con il motto della campagna. Attorno si sono distesi decine di bambini, come petali di un fiore che ribadisce con forza sia la lotta al terrorismo sia quella nei confronti dei pregiudizi: «Ci sono bambini italiani, musulmani, arabi: tutti assieme danno voce al nostro messaggio», spiega Amar, «La nostra bandiera è bianca con la scritta in nero, è proprio il contrario dell'Isis. L'idea è partita da me, appena ho visto la campagna “not in my name” ho pensato che fosse importante aderire». C'è l'obiettivo di una telecamera che riprende tutte le scene: «Faremo un montaggio, metteremo la musica e lo pubblicheremo su internet. Il nostro messaggio di pace verrà diffuso in tutto il mondo», spiega Amar. (m.m.)

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