Musicoterapia per i bambini prematuri

I promotori del Met collaboreranno con il reparto di Patologia neonatale

MESTRE. Parte la sperimentazione della musicoterapia all’ospedale dell’Angelo. Ieri è stata presentata l’attività che vedrà collaborare i promotori del Met (Music Education Therapy) e il reparto di Patologia neonatale. Un lavoro frutto anche dell’impegno dei Lions club territoriali, e che permetterà una assistenza “speciale” per i bambini nati con largo anticipo rispetto ai termini di nove mesi. Il reparto di Patologia neonatale, di cui responsabile è la dottoressa Paola Cavicchioli, è dotato di due letti di terapia intensiva e quattro di subintensiva. Ogni anno sono circa 170 i casi di bambini nati attorno al settimo mese sui 1.500 che vedono la luce nelle sale parto dell’Angelo.

La musicoterapia proposta dal Met andrà a integrarsi alle altre già in atto, con il semplice inserimento di un piccolo impianto stereo nella culla e la diffusione di musica classica. «Siamo di fronte a una terapia studiata a fondo, non di certo improvvisata, approvata sia in Italia che negli Stati Uniti», spiega il responsabile del Met, Edoardo Guerra. «Il primo passo per noi consiste nel conoscere il luogo, le leggi e le procedure previste, quindi le esigenze dei pazienti e curare la formazione del personale». La dottoressa Cavicchioli osserva poi che «la musicoterapia è dimostrato che stabilizza i parametri vitali dalla respirazione al battito cardiaco, elimina lo stress e migliora la qualità della vita dei bambini in quelle fasi delicate, fino a riuscire a tornare a casa prima. Starà a noi osservare le loro reazioni all’ascolto della musica, ma è un altro passo per aiutarli in quei momenti magari difficili, anche per sentire meno il dolore. Tutto, da noi, è incentrato sull’aiutarli».

Alla presentazione dell’iniziativa, ieri mattina in ospedale, c’è stata anche la performance della corale Benedetto Marcello che ha cantato nella hall dell’Angelo. «Accogliamo con grande piacere questa novità rivolta ai bambini nati prima del tempo», aggiunge il direttore Onofrio Lamanna. «L’auspicio è che poi questa terapia possa essere ampliata ad altri campi di cura. Una terapia che costa poco e fa anche bene». «Da tempo siamo impegnati per aiutare i bambini e le loro famiglie in quei momenti di difficoltà», sottolinea infine il primario di Pediatria Giovanni Battista Pozzan, «da qui tutta una serie di progetti per far stare vicini madre, padre e bimbo alla nascita, cui aggiungiamo ora questo servizio della musicoterapia». (s.b.)

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