Musei civici spuntano i cartelli «fuori servizio»

Oltre un centinaio di manifestanti lavorano per Coopculture e Cooperativa sociale Muse, operanti nei Musei civici. Sono guide, guardiasala, operatori delle pulizie o delle caffetterie. Una moltitudine molto varie di personale che ieri ha partecipato in massa, tanto che sono rimaste aperte solo quattro sedi (parzialmente Palazzo Ducale, Museo di Storia Naturale, Museo del vetro e Museo del merletto) su 11. «Il contratto è fermo dal 2013» ha detto Donatella Ascoli della Filcams Cgil «Quindi stiamo subendo un attacco economico e normativo in quanto, se il governo modifica il codice degli appalti, rischiamo il prossimo marzo 2017 di perdere il lavoro o di doverci adeguare a forme contrattuali precarie come quelle del Job’s Act. Lavoriamo nei Musei da anni, sappiamo ormai come ci si comporta con i turisti e abbiamo maturato una specifica professionalità».
Tra le sedi chiuse per mancanza di personale, anche il Museo Correr che si affaccia sulla Piazza. Sulle porte i lavoratori hanno affisso cartelli con slogano come «#fuoriservizio» o lo stesso affisso sul palco. «Abbiamo informato le persone che volevano acquistare il biglietto che Palazzo Ducale era parzialmente aperto» hanno riferito i Musei civici «e molti sono entrati lo stesso». Dai Musei civici nessuna dichiarazione, sottolineando che si tratta di un’agitazione a livello nazionale. (v.m.)
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