Murazzi, sparite le pietre d’Istria

Sottomarina. Ghezzo (“Io Cambio”) chiede risposte immediate dal Comune
mph04a Ruggero Donaggio 28/6/2005 Sottomarina: zona murazzi S. Felice Murazzi S. Felice
mph04a Ruggero Donaggio 28/6/2005 Sottomarina: zona murazzi S. Felice Murazzi S. Felice

SOTTOMARINA. Che fine hanno fatto gran parte delle pietre d'Istria che, fino a qualche anno fa, costituivano i Murazzi di Sottomarina? Lo chiede Sante Ghezzo, segretario di «Io Cambio», movimento rappresentato in consiglio comunale da Massimiliano Malaspina (a suo tempo espulso dalla Lega Nord), che annuncia la presentazione di un'interrogazione sull'argomento. I Murazzi sono una struttura di contenimento delle acque del mare creata, ai tempi della Serenissima, a difesa dell'abitato di Sottomarina vecchia, sul modello di analoghe barriere create in tutta la la laguna veneta (Lido, Pellestrina). Il materiale utilizzato era la pregiata pietra d'Istria. Con la deviazione del corso del Brenta e la costruzione delle dighe del porto, quella zona del litorale si interrò progressivamente a formare la spiaggia e i Murazzi divennero inutili, ma rimasero a rappresentare materialmente la storia della località. Oggi, però, da quei Murazzi «mancano moltissime pietre, finite chissà dove e per opera di chissà chi» dicono gli esponenti di Io Cambio. «Stiamo, piano piano, perdendo la nostra storia», dice Sante Ghezzo, «Siamo una città turistica anche grazie ad un patrimonio di luoghi e strutture, costruite nel corso dei secoli e che, adesso, stanno scomparendo per incuria e disattenzione». Una sorte che non ha toccato solo i Murazzi. «Dopo l’interramento della pavimentazione a spina di pesce e delle vere da pozzo rinvenute nelle vicinanze del campanile del Duomo», continua Ghezzo, «dopo il trafugamento del selciato di Corso del Popolo, ora tocca ai masegni dei Murazzi, in poche parole Clodia Major e Minor stanno scomparendo per lasciar spazio al cemento. Ora non è rimasto nulla se non le fondamenta», chiosa Ghezzo. «Ci domandiamo stupiti», conclude, «dove siano state portate le pietre d’Istria mancanti; ci chiediamo se sia possibile che le amministrazioni, precedenti ed attuali, abbiano dato il permesso a un simile scempio». (d.deg.)

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