Muore ospite della Francescon: inizia la paura in casa di riposo

PORTOGRUARO. Irrompe nelle case di riposo la tragedia coronavirus. Un ospite della Residenza Francescon si è spento nella giornata di lunedì nella casa di cura di Portogruaro. Dove aumentano i contagi: da otto a 17 persone, tra ospiti e operatori.
Gino Salvadego, 80 anni, Concordia Sagittaria. Persona conosciuta ma riservata, aveva fissato la residenza a Concordia Sagittaria, ma il suo domicilio da qualche tempo con i familiari era a Fossalta di Portogruaro, prima di varcare l'ingresso della struttura di Borgo San Gottardo. Fino all'ultimo si sperava che Salvadego potesse riprendersi, ma così non è stato. L'uomo era emigrato in età giovanile a Torino, dove ha svolto per molto tempo il mestiere di operaio, salvo poi rientrare nel Veneto orientale. Lascia il figlio, la nuora, e l'adorato nipotino. Il sindaco di Concordia, Claudio Odorico, ha espresso il cordoglio.

La situazione nella della Residenza Francescon resta complicata: «Ci è arrivato l'esito parziale dei tamponi, solo il 20% - evidenzia la presidente Sara Furlanetto – viviamo nell'incertezza. Attendiamo l'esito di oltre un centinaio di tamponi».
Tarcisio Babbo, 83 anni, Eraclea. Era ricoverato all'ospedale Covid di Jesolo da diversi giorni. Ieri mattina le sue condizioni si sono purtroppo aggravate e il suo cuore ha cessato di battere. Sposato con Luigina, aveva avuto 4 figli a lui molto legati. Una bella famiglia, conosciuta e rispettata, che aveva origini a Eraclea, come buona parte del ceppo dei Babbo, che è molto numeroso con tanti parenti sparsi tra Eraclea e San Donà. Aveva lavorato per molti anni alla impresa Lafert di San Donà prima di andare in pensione e dedicarsi alla famiglia e ai suoi hobby.

Giovanni Marangon, 79 anni, Mira. Pensionato da diversi anni, faceva una vita schiva anche se in tanti lo ricordano in giro per il quartiere ex Lissandrin mentre faceva delle camminate e sui recava spesso a fare la spesa al centro commerciale che si trova vicino a dove risiedeva, in via Oberdan. Lascia il fratello, le sorelle i nipoti.

Frida Marchiori, 92 anni, Mira. La donna risiedeva nella frazione di Borbiago di Mira in via Valgardena una laterale di via Giovanni XXIII. Era conosciuta per essere stata per anni un aiuto per tutto il paese . Frida infatti nei decenni scorsi era sempre pronta a correre in aiuto alle famiglie per fare le iniezioni. Lascia la figlia Tiziana i nipoti Andrea e Luana la nuora Luigina, la sorella Luigina e il fratelloGianni. L'ultimo saluto sarà dato in forma strettamente privata nei prossimi giorni all'ospedale di Dolo. Dopo l'estremo saluto ci sarà la cremazione.

A Oriago di Mira invece sempre da coronavirus è morto il 30 marzo all'ospedale di Dolo anche E. D. un 82 enne della frazione. La famiglia colpita dal dolore si è stretta nel più totale riserbo.
Gino Vianello, 77 anni, Chioggia. E’ il primo deceduto residente nel quartiere di Borgo San Giovanni, alle porte di Chioggia. Vianello aveva 77 anni ed era stato ricoverato all'ospedale soltanto tre giorni fa. Erano diverse le patologie di cui soffriva l'uomo, soggetto tra l'altro a continui attacchi di febbre. Era ricoverato a Dolo, dove le condizioni si sono improvvisamente aggravate e nella notte tra lunedì e martedì è purtroppo sopraggiunta la morte. Prima di andare in pensione lavorava come assistente scolastico.

A Dolo si era spento pochi giorni fa anche Rossano Boscolo Bozza, 70enne di Sottomarina,. Lascia la moglie, il fratello, una sorella. Oggi il funerale, in forma privata al cimitero di Sottomarina.
Davide Del Negro, 70 anni, Concordia. Entra nella contabilità delle vittime attraversate dal Covid anche quella di Davide Del Negro, presidente della Pro loco di Concordia sagittaria. L’uomo sembrava aver superato il peggio, aveva già il foglio di dimissioni in mano.

Era guarito, ma un malore improvviso se lo è portato via ieri pomeriggio. Da sei anni presidente da 6 anni della Pro Loco di Concordia. Da qualche anno viveva a Portogruaro, con la compagna Mina, titolare di una profumeria. Davide Del Negro si era sottoposto a un intervento chirurgico di routine all'ospedale di Portogruaro. Quindi la scoperta del virus e il trasferimento a Jesolo. Non era stato intubato, e stava preparandosi a uscire, con il ricordo del virus alle spalle quando, ieri pomeriggio, è stato colto da una crisi improvvisa, spegnendosi. —
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