Muore nel sonno a 23 anni dopo una serata di festa

Francesca Dri trovata senza vita nel letto poco prima di mezzogiorno. Si era fermata a dormire a casa del suo ragazzo. Abitazione sotto sequestro
Morsego Interpress/Tagliapietra Venezia 19.10.2012.- Deceduta Francesca Dri. Abitazione cannaregio 5927. L'uscita del P.M. Lucia D'Alessandro e il medico legale Antonello Cirnelli.
Morsego Interpress/Tagliapietra Venezia 19.10.2012.- Deceduta Francesca Dri. Abitazione cannaregio 5927. L'uscita del P.M. Lucia D'Alessandro e il medico legale Antonello Cirnelli.

VENEZIA. Morire nel sonno a 23 anni, dopo una serata allegra, passata tra locali e chiacchiere in compagnia degli amici: se ne è andata così, Francesca Dri, la classica ragazza della porta accanto, l’amica, la figlia, la sorella che chiunque potrebbe avere. Il diploma al liceo Benedetti, gli studi d’arte, molta vita di parrocchia, lavori saltuari come baby sitter, il volontariato, in attesa di trovare la propria strada. Tutti in zona conoscono la sua famiglia, i genitori Giancarlo e Monica hanno un piccolo, frequentatissimo negozio di alimentari in calle dei Cordoni - vicino alle fondamente Nuove - con loro e i due fratelli, Francesca abita a un passo dalla chiesa dei Miracoli.

La stretta cronaca di questa tragedia della gioventù dice che Francesca è stata trovata esanime ieri poco prima di mezzogiorno, morta già da qualche ora nel sonno, sul letto di un appartamento al civico 5927 di Cannaregio, in Rio Terà del Bagatin vicino a San Canciano: è l’abitazione veneziana del suo ragazzo, A.D., 20 anni, residente con la famiglia a Milano, ma con mamma e parenti veneziani. Nell’appartamento non sono soli, a fermarsi a dormire c’è un gruppetto di amici. Ma nessuno si rende conto della tragedia in atto. Francesca passa dal sonno alla morte già nella notte, ma se ne accorgeranno solo in tarda mattinata: gli amici si svegliano ed escono uno ad uno da casa, il moroso rimane, ma è convinto che lei stia ancora dormendo. Solo quando i genitori iniziano a preoccuparsi, i fratelli a cercarla, gli amici a telefonare senza risposta al cellulare, A.D. la scuote per svegliarla e scopre che è morta. Preso dal panico avverte gli zii che abitano alla porta accanto, viene chiamato il 118, ma per la ragazza non c’è nulla da fare: è morta già da molte ore.

Sarà l’autopsia a stabilire come sia potuta morire nel sonno una ragazza sana e l’inchiesta a verificare il racconto dei testimoni. Sul suo corpo, nessuna traccia di violenza. Giovedì, tra un locale e l’altro, una chiacchiera e l’altra, Francesca ha bevuto anche alcolici. Come fanno migliaia di ragazzi. Ora l’autopsia dovrà dire se avesse una patologia nascosta che l’ha resa letalmente vulnerabile, se il suo cuore abbia ceduto per l’alcol o anche per l’assunzione di qualche altra sostanza. La pubblico ministero Lucia D’Alessandro, intanto, ha disposto anche il sequestro dell’appartamento, per permettere alla polizia scientifica di eseguire un controllo minuzioso alla ricerca della presenza anche di eventuali sostanze stupefacenti.

«Conosciamo tanti che fanno uso di pasticche, ma mai e poi mai Francesca: nella maniera più assoluta», racconta accorata una giovane ragazza, «qualche spritz con gli amici, certo, ma nulla di più. Non può aver preso niente: se trovano droga qualcuno gliel’ha fatta prendere a sua insaputa, è certo». Per tutto il pomeriggio e fino a tarda ora - in Questura a Santa Chiara - i poliziotti delle Volanti e del commissariato di San Marco hanno raccolto le testimonianze degli amici. Secondo la ricostruzione fornita dal suo ragazzo, dopo un pomeriggio insieme, verso le 18.30 Francesca sarebbe uscita con un’amica (che ieri sera doveva ancora essere sentita) e con lei avrebbe passato la prima parte della serata, ricongiungendosi con il gruppo verso le 23.30, in Erbaria. A quel punto, Francesca gli avrebbe chiesto di poter dormire da lui, per evitare di tornare a casa (a pochi passi di distanza) dopo aver bevuto forse un po’ troppo. Una volta messa la ragazza a letto, gli amici hanno giocato a Monopoli fino alle 2 di notte - postando anche foto su Facebook - e poi tutti a dormire. Senza accorgersi di nulla, fino a ieri mattina. Quando l’allarme ha portato il dolore più devastante in casa della famiglia Dri: con genitori e i fratelli che per ora sono rimasti, insieme agli amici, a “presidiare” la porta dell’appartamento dove è morta Francesca, quasi a volerla proteggere per l’ultima volta.

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