Muore dopo il massaggio abusivo
Giallo sul litorale di Caorle, la vittima è una turista ceca di 41 anni: finito l’intervento al marito aveva detto: «Sto peggio di prima». Aveva chiesto all’ambulante di alleviarle un dolore al collo: è crollata. Ordinata l’autopsia per chiarire le cause del decesso. Dello straniero nel frattempo si è persa ogni traccia. Il vicepresidente della Regione Zaia: «Adesso basta»

Massaggi sulla spiaggia
CAORLE. Giallo sulla spiaggia di Caorle. A.P., una turista ceca di 41 anni, ieri nel primo pomeriggio si è sentita male poco dopo aver chiesto a un massaggiatore cinese se riusciva ad alleviarle un dolore al collo. Il malessere, però, è persistito e, anzi, si è aggravato. Tanto da convincere il marito a chiamare i soccorsi. La donna è stata trasportata in ambulanza al pronto soccorso di Caorle dai sanitari del Suem 118. E qui è morta un’ora più tardi. Il medico, dopo aver riferito il fatto, ha chiesto al magistrato che venga effettuata l’autopsia per accertare le cause che hanno portato al decesso.
E proprio sul risultato dell’autopsia gli inquirenti confidano per chiarire quello che, al momento, assume ancora i contorni del giallo.
La turista, secondo la prima ricostruzione dei fatti, era sdraiata sulla sabbia di fronte al camping Santa Margherita. Un’area frequentata da molti turisti cechi, i quali affittanno in blocco appartamenti in zona per trascorrere le vacanze tra connazionali.
A un certo momento, dopo una mattinata trascorsa in spiaggia a prendere il sole, avrebbe avvertito un forte dolore al collo. Confidando nella possibilità che un massaggio potesse darle sollievo si sarebbe affidata, secondo quanto riferito in serata ai carabinieri dal marito della donna, alle mani di un massaggiatore ambulante cinese. Il massaggiatore avrebbe concluso l’intervento nell’arco di cinque minuti. Poco dopo, però, le prime avvisaglie di un malore serio.
Il massaggiatore aveva già completato il proprio intervento e si era allontanato quando la donna, secondo quanto riferito ai primi soccorritori, all’improvviso avrebbe sentito un forte mal di testa. Un dolore che non le dava pace.
Nel disperato tentativo di alleviare quella tremenda pressione alla testa la donna si sarebbe lanciata in acqua. Ma il refrigerio del tuffo non l’avrebbe aiutata. A quel punto il marito, capita la gravità del caso, ha chiamato i soccorsi.
Quando i sanitari del Suem sono arrivati alla spiaggia di ponente la donna, che pur avvertiva un forte mal di testa, era ancora cosciente. Per il trasporto della donna, una persona piuttosto corpulenta, dalla spiaggia al punto in cui poteva arrivare l’ambulanza, in appoggio ai sanitari sono intervenuti anche i vigili del fuoco di Caorle.
Trasportata al pronto soccorso le condizioni della donna sono via via peggiorate. Tanto da costringere i sanitari del pronto soccorso di Caorle a chiedere l’intervento urgente dell’elicottero del Suem per provvedere a un successivo trasferimento in un centro specializzato.
Quando il Leone 2 è atterrato, però, non c’era ormai più nulla da fare. Il medico del pronto soccorso non ha potuto far altro che constatare il decesso chiedendo al magistrato di turno di eseguire l’autopsia per accertare le cause della morte della donna.
In particolare si dovrà accertare se la morte della donna sia stata causata da un aneurisma ed emorragia cerebrale. E, in particolare, se in qualche maniera, la pressione esercitata dalle mani del massaggiatore abbia potuto contribuire a determinare l’improvvisa morte della donna. Il sindaco di Caorle è stato tra i primi, ieri, a venire a conoscenza della tragedia. «Mi è stato riferito che la donna sarebbe ricorsa al massaggio per stare meglio - spiega Marco Sarto - Poi si sarebbe alzata e barcollava un po’, confessando che, invece di stare meglio, quel massaggio l’avrebbe fatta peggiorare».
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