«Munaretto e Marconi scuole dove si è investito»

CIPRESSINA. Munaretto e Marconi scuole di serie B? Nient’affatto. Anzi. «Negli ultimi anni s’è investito molto in questi due istituti della Cipressina, e chi afferma il contrario dice della bugie»....

CIPRESSINA. Munaretto e Marconi scuole di serie B? Nient’affatto. Anzi. «Negli ultimi anni s’è investito molto in questi due istituti della Cipressina, e chi afferma il contrario dice della bugie». Tiziano Panizzuti, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Parolari, non ci sta e risponde alle critiche mosse in questi giorni da alcuni genitori nei confronti della sua gestione e di quelle precedenti, anche tramite una lettera inviata alle famiglie stesse.

Ma partiamo dall’inizio. Qualche giorno fa, tramite il nostro giornale, Simone Scaggiante, padre di un alunno iscritto alla Marconi, ha annunciato una clamorosa azione da parte di un gruppo di genitori. «Intendiamo avviare una raccolta firme per chiedere che i due istituti passino sotto la municipalità di Mestre centro». Motivo? Secondo Scaggiante, il disinteresse della dirigenza nei confronti delle scuole della Cipressina, gestite all’ombra della Parolari di Zelarino. «Le affermazioni di questo signore sono false – attacca Panizzuti –. Intanto, si parla di un laboratorio di chimica smantellato e inutilizzato da anni e anni, quando invece attualmente questo locale viene molto utilizzato ogni giorno. Lo stesso discorso vale per il laboratorio di informatica che è stato completamente rinnovato due anni fa e viene utilizzato sia dalla Scuola “Munaretto” che dalla Scuola “Marconi”: tutti computer nuovi e lavagna lim, con collegamento a Internet». Tiziano Pannizzuti contesta poi l’affermazione di Scaggiante secondo la quale “chi abita a Cipressina può iscriversi solo a Cipressina”. In realtà, «le iscrizioni on-line non seguono lo stradario cittadino né vincolano i genitori all’iscrizione del proprio figlio presso una scuola ben precisa». In relazione all’elevato numero di iscritti stranieri alla Cipressina, il dirigente non ha dubbi: «se questa è una affermazione che vuole insinuare la scarsa attenzione della scuola ad eventuali problemi di alunni stranieri, assicuriamo che le risorse umane e finanziarie ci sono e sono state sempre ben applicate». (g.cod.)

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