Mulini, silos e cinque terminal a Porto Marghera il futuro è il cibo

Stoccati milioni di tonnellate all’anno di cereali, semi oleosi alimenti freschi da conservare e anche mangimi per animali



Lo splendido e originale Molino Stucky, costruito alla Giudecca tra il 1884 e il 1895 dall’omonima famiglia di industriali svizzeri, è diventato un hotel della catena Hilton e non macina più granaglie dal 1957, ma Venezia resta uno dei principali terminal portuali, con tanto di mulini, magazzini, silos e celle frigorifere, per rinfuse agroalimentari, grazie ad una importante domanda localizzata nel porto e nel retroterra delle regioni del Nordest, all’intermodalità ferroviaria e fluviale, ad una buona accessibilità nautica e alle procedure di controllo unificate. Inoltre, il porto di Venezia può contare su un Centro Controlli Sanitari che riunisce, in un unico edificio, tutte le istituzioni competenti per i controlli di natura sanitaria sulle merci velocizzando le procedure di esame e certificazione: il Centro di Ispezione Frontaliero per i controlli veterinari su prodotti di origine animale e mangimi di origine non animale; la Sanità Marittima per il controllo di alimenti di origine non animale e di materiale a contatto con alimenti in arrivo da paesi terzi; infine, l’ufficio ispezioni e controlli fitosanitari per i controlli su vegetali e prodotti vegetali per escludere la presenza di parassiti dannosi. A Porto Marghera è attivo anche lo sportello unico tra Sanità Marittima e Dogana e, in particolare, sono state attivate con le Dogane procedure che facilitano l’importazione delle merci.

I terminal di rinfuse solide alimentari, infatti, si sono spostati sulle banchine dei canali di Porto Marghera e moltiplicati e diversificati, per un totale (nel 2017) di 2.300.000 tonnellate di prodotti movimentati nel porto di Venezia che vanno dai cereali più comuni, a cominciare dal grano tenero in grani o già macinato, semi oleosi, foraggi per animali, legumi con il marchio bio e generi alimentari freschi o congelati. Nel porto di Venezia ci sono due terminal industriali, leader in Italia e tra i più importanti d’Europa, Cereal Docks e Grandi Mulini Italiani (Gmi), ai quali è collegato un retroporto è caratterizzato da una forte concentrazione di industrie molitore e mangimistiche. Ciò alimenta e attiva notevoli volumi di traffico verso il porto rendendo Venezia uno scalo strategico nell’alto Adriatico per le rinfuse agroalimentari. In media, presso questi terminal, sbarcano circa 60 navi all’anno. Gmi spa è il primo gruppo molitorio italiano, e tra i principali in Europa, nella produzione di farine di grano tenero e semole di grano duro per uso domestico, professionale e industriale. Cereal Docks spa, che ha rilevato nel 2011 lo stabilimento e la banchina dell’ex Bringe è un’azienda italiana che opera nel mercato della raccolta e trasformazione di cereali e semi oleosi. È il principale raccoglitore e stoccatore del mercato italiano ed è il primo trasformatore italiano di soia e produttore di farine e oli vegetali. Dei sette terminal esistenti nel porto commerciale di Venezia, tre terminal movimentano anche cereali, farine e semi oleosi, si tratta del terminal Rinfuse Venezia (Euroports), Multiservice e Terminal Intermodale Adriatico (Tia-ex Cia). Il porto di veneziano offre anche strutture, procedure di controllo e servizi logistici ad hoc per le merci deperibili. Il Venice Green Terminal è dotato di magazzini e celle a temperatura controllata per la logistica di merci deperibili operativo 7 giorni su 7, 24 ore su 24 e dotato di stanze refrigerate con 5 diverse temperature. Anche il Terminal Vecon (terminal membro di PSA Group, leader a livello mondiale nel settore dei container) e Tiv (il Terminal intermodale di Venezia che movimenta container) dispongono di allacciamenti, rispettivamente 90 e 110, per container refrigerati. Dal 2015 è attiva anche Ilta Alimentare spa, che opera sul mercato italiano ed europeo con il brand Amìo e seleziona, confezionamento e commercializzazione di legumi e cereali. —

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