Mose, è corsa contro il tempo per trovare i soldi che mancano

Brugnaro: «Interlocuzioni ai massimi livelli per risolvere la questione». Martella: «Le risorse vanno trovate subito per pagare i lavori già eseguiti»

Eugenio Pendolini
Per il Mose è corsa contro il tempo per trovare i soldi che mancano
Per il Mose è corsa contro il tempo per trovare i soldi che mancano

Una vera e propria corsa contro il tempo per dare al Consorzio Venezia Nuova gli oltre 84 milioni di euro per pagare le imprese e per garantire i sollevamenti del Mose nel 2026.

C’è tempo infatti fino alle feste di Natale, passate le quali si rischiano ulteriori ritardi da parte della Ragioneria di Stato, che rischierebbe di riprendere in mano il dossier non prima di aprile, con la riapertura della disponibilità di cassa.

«Con evidenti ritardi sul cronoprogramma e con conseguenze pesanti per le imprese», sottolinea il senatore dem Andrea Martella. Imprese che, in alcuni casi, hanno già iniziato a sfilarsi dai lavori programmati a causa del passivo troppo alto accumulato negli ultimi anni dai mancati pagamenti per lavori effettuati o in procinto di partire.

Anche per questo, dopo le ultime giornate infuocate trascorse tra interminabili telefonate sull’asse Roma-Venezia, l’incontro di domani organizzato a Rialto nella sede dell’Autorità per la laguna si preannuncia decisivo e pieno di tensioni.

Oltre al presidente della neonata Autorità, Roberto Rossetto, ci sarà anche il commissario liquidatore del Consorzio Venezia Nuova, Massimo Miani, e i rappresentanti sindacali.

Trascorso il weekend, è in quella sede che si attendono novità sulle risorse richieste dal Cvn.

Nel frattempo, dopo il fuoco di fila delle opposizioni che nei giorni scorsi hanno criticato il governo per lo stop ai fondi e hanno chiesto al Comune di farsi portavoce delle istanze della laguna, ieri anche il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro si è espresso sulla vicenda.

«Sto seguendo da giorni, con particolare attenzione e con interlocuzioni al massimo livello, l’evoluzione della situazione finanziaria legata al Mose», le parole del primo cittadino, «Io il Mose l’ho difeso da sempre, anche quando qui a Venezia c’era chi lo osteggiava apertamente.

Gli esponenti dei partiti che sono sempre stati vicini alle posizioni dei No-Mose, e che non lo volevano, inutile che fingano di stracciarsi le vesti.

Auspico un confronto serio e costruttivo tra Governo, Ministero delle Infrastrutture, Ragioneria generale dello Stato, Autorità per la Laguna e le imprese coinvolte, così da individuare in tempi rapidi le soluzioni necessarie a garantire continuità operativa, programmazione e serenità gestionale.

Ho fiducia che il Governo e che il presidente Giorgia Meloni manterrà gli impegni finanziari assunti».

Sulla vicenda, venerdì è intervenuto anche il senatore di Fratelli d’Italia, Raffaele Speranzon, che ha rassicurato sull’arrivo dei fondi sostenendo che il governo ha previsto il rifinanziamento del Mose «all’interno del programma di spesa “Edilizia statale ed interventi speciali».

Replica il senatore Andrea Martella: «C’è una evidente confusione da parte del Governo. Le risorse richieste dal Cvn servono subito per pagare lavori già eseguiti e per sottoscrivere gli atti indispensabili a portarli a conclusione. Non si tratta di nuovi stanziamenti per l’Autorità o per la gestione futura del Mose. Gli 85 milioni di euro riguardano risorse già stanziate e impegnate».

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